MESSINA. Ha scatenato un putiferio la maldestra frase sui gay emersa in conferenza stampa congiunta tra i candidati a sindaco Dino Bramanti e cateno De Luca. Nonostante le spiegazioni e l’ammissione di colpa da parte di Bramanti, la polemica non sembra essere terminata.

A prendere posizione netta è stato Rosario Duca, presidente dell’Arcigay Makwan Messina: “Maldestra? No, omofoba”, puntualizza Duca, che quindi racconta l’accaduto così come vissuto da lui. Vengo immediatamente avvisato e per prima cosa e d’impeto annullo l’incontro di lunedì 23 con il candidato Bramanti, non sarebbe stato il caso visto la dichiarazione. Comunico alla Sua segreteria tramite contatto messenger l’intenzione di annullare l’incontro e ne consegue l’immediata richiesta di sentirci telefonicamente da parte di Bramanti. Cosa che avviene e che mi ha dato la possibilità di rappresentare la contrarietà di Arcigay Messina Makwan per quanto avvenuto. Finita la telefonata, molto cordiale, ho apprezzato la disponibilità del candidato Bramanti a fare un comunicato di chiarimenti e di scuse. Cosa avvenuta e che mi porta a decidere di accettare l’incontro di Lunedì. Incontro che sarà improntato sul confronto non solo sui temi che volevamo trattare, ma bensì sul lavoro da fare per cambiare la metodologia (lavoro arduo) ed il linguaggio nelle espressioni pubbliche”.

Sistemata la questione con Bramanti, rimane quella con De Luca: “Ringrazio Bramanti per essere intervenuto immediatamente cercando di rimediare alla frase detta, cosa che ancora non ha fatto De Luca sul suo coronamento alla frase “ci manchiria”. A De Luca dico, che essere gay, lesbica, o altro, non è un reato nè offende nessuno”.

(Edit: dopo lo sfogo di Duca è arrivata la dichiarazione di De Luca sull’accaduto: “In merito alla battuta sui gay di oggi in conferenza stampa del professore Bramanti  ci tengo a prendere le distanze solo per ribadire che io sono sempre stato contro ogni discriminazione  di sesso”)

“E’ triste – commenta Duca – che in ogni occasione si debba fare riferimento con frasi (volute o no) a gay, migranti per diatribe in cui essere gay o migrante non entrano. Arcigay Messina Makwan vuole immaginare una politica che amministra nell’interesse di tutte e tutti i cittadini senza discriminazioni e istigazioni all’odio, su questo solco la richiesta (che tanto fu strumentalizzata)al comune di Messina per perchè modifichi il regolamento comunale per vietare qualsiasi manifestazione di odio o istigazione allo stesso, sul territorio messinese e non era certo una richiesta di abbattimenti di strutture esistenti. Oggi siamo convinti che questa richiesta va riproposta con forza qualsiasi colore politico governerà la città. I fatti di stamattina sono la prova che spesso inconsapevolmente o consapevolmente, si fanno azioni che offendono l’altro. Questo combatteremo sempre e comunque. Le giustificazioni date da Bramanti – continua il presidente dell’Arcigay – le prendiamo come un atto di scuse e non vogliamo pensare a dichiarazioni di facciata. Per questo confermiamo l’incontro, anche perchè si rende ancora più necessario un confronto vis a vis a cui Arcigay non si sottrae. Chiunque governerà la città sappia, che Arcigay Messina Makwan vigilerà su ogni azione alfine di tutelare tutta la comunità lgbt messinese,  affinchè nessuno venga discriminato per il proprio orientamento sessuale”.

In tutte le tornate elettorali il circolo Markwan ha sempre chiesto di confrontarsi sui temi appartenenti alla comunità LGBT a tutti i candidati – continua Duca – Anche in questa tornata amministrativa stiamo facendo la stessa cosa man mano che si posizionano i vari gruppi politici. Da anni Arcigay combatte l’omotransfobia in tutte le sue forme, che un candidato possa con leggerezza usare frasi omofobe presuppone il rischio di riportare indietro l’orologio del tempo, cosa a cui ci opporremo con tutte le forze e con tutte quelle azioni, nel solco della legalità perchè le lancette continuino a battere in avanti e consegnino alla cittadinanza sempre più conquiste di libertà affinchè i colori dell’arcobaleno diano speranza e luce rispetto a chi vorrebbe ricreare l’oscurità. A questi ultimi – conclude Rosario Duca – senza timore diciamo a gran voce, “Non ve lo permetteremo mai”.

 

 

 

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