MESSINA. Il giorno delle politiche è arrivato. Al termine di una campagna elettorale poco coinvolgente e che ha stentato a suscitare entusiasmi, oggi si va alle urne: si voterà con il “Rosatellum bis”, nuova legge elettorale che introduce un sistema misto fra uninominale e proporzionale.

Qualche informazione preliminare: si vota dalle 7 alle 23, solo domenica: lo spoglio avverrà alla chiusura delle urne, senza soluzione di continuità. Letteraemme seguirà in diretta lo spoglio, dalla notte a quando non si avranno risultati ufficiali.

Per votare serve un documento d’identità e la tessera elettorale. Se non c’è il primo è meglio stare a casa, la tessera elettorale sarà possibile ritirarla anche oggi stesso, al Comune o ai quartieri.

Il metodo di voto, a questa tornata, non è particolarmente complicato, ma è comunque a rischio di errore. Qui il video che spiega come fare a votare, in maniera molto semplice.

 

 

Una certa confusione si è registrata anche su candidati, alleanze, schieramenti e collegi. Di seguito, tutti i candidati, tutti i partiti e tutti gli apparentamenti nelle schede di Camera (rosa) e Senato (gialla) dei collegi di Messina.

(Clicca sulla scheda per ingrandirla)

 

 

Sono previsti massimo due segni sulla scheda: si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale e scegliere una delle liste che lo appoggiano. Quindi i due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile il voto disgiunto , cioè scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato. Una volta scelto un candidato uninominale, è possibile scegliere soltanto una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene annullata.

Inoltre non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non si può scegliere a quale candidato di quella lista dare il proprio voto. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato.

Da questa tornata, scatta anche il meccanismo antifrode: in estrema sintesi, non sarà l’elettore a mettere la scheda nell’urna, ma il presidente del seggio, dopo averla ricevuta dall’elettore.

 

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