CASTANEA. Riscoperto nello slargo del quartiere Piazzicella di Castanea, incastonato nel prospetto principale di un complesso edilizio residenziale un raro finestrone contornato da pomice nera probabilmente creato nel 1400.

“La pietra nera utilizzata come rifascio-ha affermato Giovanni Quartarone, abitante del villaggio- la ritroviamo in loco solo nelle mezzelune poste sopra le porte della cinquecentesca chiesa di San Giovanni a nel rosone e nei due oculi della stessa e nelle due vicine chiese situate nelle campagne attorno a Castanea di Santa Maria del Bosco (XII – XIII sec.) e di San Nicola (VIII- IX sec.?).  Questa costruzione diventa per Castanea e forse per il circondario un simbolo, in tono minore, come lo sono le rinomate bifore dell’Osterio Magno di Cefalù, del Palazzo dei Duchi di Santo Stefano di Taormina o quella di Savoca. Con un provvedimento datato 1 ottobre 1997 l’Assessore Regionale ai BBCC dietro segnalazione del la Soprintendenza ai beni storico artistici di Messina pose l’intero stabile sotto tutela in quanto costituisce una significativa testimonianza di architettura residenziale databile fra il XV e il XVI secolo.”

“Altri due monumenti sono posti sotto tutela- continua Quartarone- uno la chiesa della Visitazione nel 1967 e l’altro il gruppo marmoreo del Calamech in essa conservato corrono grave pericolo. Il tetto della chiesa sta per cadere mentre il palazzetto, sopra descritto, per metà è scoperto, il solaio è crollato, la porta d’ingresso divelta che proprio in questi giorni mi ha permesso di fotografare gli interni e nelle due pareti, quella di destra e di sinistra si evidenziano due archi murati. Entrambi in pietra. Quello della parete di sinistra, in fondo, è ben visibile ed è accostato a un sottoscala in legno di recente costruzione. Si trova sotto il solaio a un metro circa da terra e per le dimensioni, circa un metro e sessanta di altezza, stranamente potrebbe essere una porta e considerando l’edificio addossato costruito in un secondo tempo, un finestrone di quella mole, ubicato al piano sottostante del sopra citato finestrone sarebbe alquanto insolito. Portali coevi e di simili dimensioni, e per giunta murati, li troviamo in zona nella vicina chiesa di Santa Caterina e in quella di Sant’Antonio Abate del villaggio di Massa San Giorgio.”

 

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