Si è conclusa con tre rinvii a giudizio l’udienza preliminare nei confronti di tre medici per la vicenda degli interventi per le protesi al seno. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Monica Marino nei confronti di Letteria Calbo ex direttore del reparto di Endocrinochirurgia dell’Aou Policlinico, di Massimo Marullo, all’epoca dei fatti vicedirettore dello stesso reparto e di Enrico Calbo , figlio del professore Calbo, all’epoca specializzando nello stesso reparto. Il gup Marino, accogliendo la richiesta del pubblico ministero d’udienza Roberto Conte, li ha rinviati a giudizio al 28 settembre prossimo davanti alla Prima sezione penale del tribunale. Ai tre medici vengono contestati, a vario titolo, i reati, in concorso, di falso materiale e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale, peculato e truffa aggravata, i reati contestati a vario titolo nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013. Al centro dell’udienza preliminare un’indagine condotta dalla sezione di Pg della polizia ed avviata nel 2013 allargando le indagini fino a controllare anche interventi del 2011. Il sistema, secondo l’impostazione dell’accusa, consisteva nel far passare gli interventi di chirurgia estetica al seno, la mastoplastica, certificando l’esistenza di patologie oncologiche originate da traumi o malformazioni. In alcuni casi era stato necessario effettuare anche un altro intervento per sostituire le protesi precedenti che non andavano bene. Alle pazienti veniva richiesto il pagamento delle protesi impiantate, le protesi utilizzate sarebbero state diverse rispetto a quelle in uso alla farmacia del Policlinico. I medici si sono sempre difesi sostenendo di aver agito correttamente. Nella difesa sono impegnati gli avvocati Giuseppe Carrabba e Carmelo Scillia.

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