MESSINA. La riduzione del consiglio d’amministrazione dell’Amam da tre membri al solo amministratore unico (l’ex presidente Salvo Puccio) non convince i due consiglieri del Pd Antonella Russo e Felice Calabrò.

“Apprendiamo dalle dichiarazioni stampa dell’ (ex) componente del Cda di Amam Spa, Roberto Cerreti, che nel corso dell’assemblea dei soci, tenutasi ieri pomeriggio, il Sindaco De Luca “in merito all’assenza in seno al Consiglio di Amministrazione di una componente femminile”, ha optato per una gestione aziendale affidata ad un Amministratore unico, piuttosto che ad un Cda composto da tre elementi; di fatto mandando a casa i due componenti prescelti qualche mese addietro, e lasciando in carica solo il presidente Puccio”.

“Ebbene, è doveroso evidenziare al riguardo che, a seguito della segnalazione della Consigliera provinciale di Parità, Mariella Crisafulli, del 10 settembre 2018 in merito al mancato rispetto nelle Partecipate cittadine dell’equilibrio di genere, come previsto dal Dpr 251/2012, il Dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri ha attivato in data 27.11.2018 una procedura formale di diffida a carico del Comune di Messina per il mancato rispetto della parità di genere negli Organi delle società a controllo pubblico”.

“Successivamente a tale procedura, nel mese di dicembre 2018 l’Amam Spa ha infatti emesso l’avviso pubblico n. 11581 proprio al fine di sanare questa violazione, e di designare una donna in seno al suo Cda. Purtroppo, però, ad oggi tale procedura selettiva non ha portato ad alcuna nomina di componente donna nella governance aziendale. Vi è da chiedersi: possibile che non abbia partecipato nessuna candidata in tutta Italia? O possibile che nessuna donna tra le partecipanti al bando sia stata considerata in grado di ricoprire tale ruolo?”

“Nelle more, gli scriventi consiglieri hanno più volte sollecitato, nel rispetto della Legge Madia, la sostituzione dei Consigli di amministrazione con un Amministratore unico, predisponendo anche una delibera di Consiglio comunale in tal senso, bocciata dall’aula, anche in esito alle dichiarazioni del Sindaco, e ad un parere richiesto al Segretario Generale, secondo il quale la scelta dei CdA, al posto di un singolo Amministratore, era preferibile anche per la complessa gestione delle Partecipate, con particolare riferimento proprio ad Amam Spa”.

“Ora: visto il riferimento che proprio l’ (ex) consigliere Cerreti fa all’assenza di una donna nel Cda come motivo di sostituzione dell’Organo collegiale con un Amministratore unico, viene da chiedersi: si passa da un Cda a 3 elementi ad un amministratore unico perché non si è voluto o potuto nominare una donna? Nonostante la diffida del dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri? Oppure, non volendo credere possibile una tale presa di posizione, possiamo affermare che finalmente il Sindaco De Luca ha accolto le nostre richieste di contenimento della spesa pubblica e di riduzione delle nomine fiduciarie, come previsto dal T.U. Madia sulle Partecipate, ammettendo che è doveroso optare per un solo amministratore, piuttosto che per 3 o 5? In questo secondo, auspicabile, caso ci attendiamo adesso una riduzione dei componenti dei vari Cda in amministratore unico, non solo in Amam ma anche in tutte le società pubbliche, come Messina Servizi Bene Comune e così via partecipando”

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