MESSINA. Il nome nuovo è.. Genovese. Luigi Genovese, non Francantonio, del quale è figlio, è la novità più grossa della tornata di elezioni regionali del 5 novembre. Come da prassi, l’ufficialità della sua candidatura ancora non c’è, perchè i “pesi massimi” salgono sul ring per ultimi, ma la sua presenza ai blocchi di partenza è testimoniata dalla sede elettorale di via Primo Settembre: stessa via ma uffici diversi rispetto a quelli che tanta fortuna elettorale hanno portato al padre ed allo zio acquisito Franco Rinaldi.
Luigi Genovese sarà la punta di diamante di Forza Italia, partito nel quale Francantonio Genovese è passato, armi, bagagli e soprattutto uomini, dopo essere stato il leader locale del Pd sin dalla sua fondazione. Della candidatura del rampollo di casa Genovese si vociferava da tempo, anche per capire le ali di chi avrebbe tarpato in chiave regionale. Oggi si sa: Emilia Barrile, lanciatissima presidentessa del consiglio comunale di Messina, che è passata al centrodestra insieme a Genovese e che per le regionali stava lavorando da tempo. Il passo indietro, a questo turno, è un boccone amaro da ingoiare, ma lo spirito di squadra ha prevalso, lasciando spazio sia per un eventuale ruolo qualora il presidente della regione dovesse diventare Nello Musumeci, sia per una posizione privilegiata per le altre due competizioni elettorali del 2018, nazionali ed amministrative. In casa Forza Italia si ripresenteranno di sicuro l’eterno Santi Formica (già assessore regionale che punta al sesto mandato), che di recente è tornato a farsi vivo in città, e Bernadette Grasso. A sostenere Nello Musumeci sia la lista Diventerà bellissima, per la quale è scesa in campo già l’esponente di Scuola Politica Chiara Sterrantino (ed è pronto a farlo anche Ferdinando Croce di Vento dello Stretto, movimento che di Musumeci è sostenitore della primissima ora), che Fratelli d’Italia (che schiera la consigliera comunale Elvira Amata), e anche Noi con Salvini, che di recente ha avuto un avvicinamento con l’ex assessore regionale Nino Beninati. A sostenere Musumeci anche l’Udc di Lorenzo Cesa, che potrebbe schierare il cavallo da battaglia Cateno De Luca, oltre all’ex presidente del consiglio comunale Pippo Previti, e Cantiere Popolare, che ospita il ritorno sulla scena di Roberto Corona. Di ritorno a Forza Italia potrebbe esserci Nino Germanà, che abbandonata AP di Angelino Alfano, e si sta guardando intorno: verso destra, nonostante per anni sia stato accostato al Pd ed al centrosinistra.
Centreosinistra che ai blocchi vedrà di sicuro Marcello Greco (che già da un mese si è portato avanti coi manifesti) e Beppe Picciolo, entrambi uscenti di Sicilia Futura (lista in cui ci proverà anche la consigliera comunale Rita La Paglia), e Pippo Laccoto, un altro degli eterni di palazzo dei Normanni, nella lista del Pd. Non sarà della partita, stavolta, Filippo Panarello, che ha lasciato spazio ad Emanuele Giglia. Come già annunciato il 14 agosto, della partita sarà anche il presidente uscente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che troverà posto nel listino del presidente, mentre col Megafono prenderebbe posizione il pigliatutto dei Nebrodi Francesco Calanna. Il fermento nella coalizione è evidente, e interessanti, in questo senso, sono i segnali che provengono dal mondo accademico, tesserato in massa col Pd qualche mese fa. Della partita potrebbe essere l’attuale direttore generale dell’Ateneo Giovanni De Domenico. Molte caselle comunque ancora devono combaciare, anche perchè i sondaggi il Pd lo danno piuttosto in difficoltà, e c’è bisogno di parecchia “carne da cannone”.
Chi non ha problemi è il Movimento 5 Stelle, lanciatissimo, che a Messina potrebbe prendere due seggi: uno sarà di sicuro per l’uscente Valentina Zafarana. CI riprova Claudio Fava, oggi a Messina insieme all’ex premier Massimo D’Alema per lanciare la sua candidatura a Governatore. Tra le liste a sostegno c’è Articolo 1, con in testa l’ex segretario cittadino Pd Giuseppe Grioli.
Salvo novità dell’ultima ora, è da questi nomi che usciranno gli otto deputati regionali messinesi
