REGGIO CALABRIA. A distanza di ben otto anni dall’arresto e quasi nove dai fatti contestati, si è chiuso, con la sentenza di primo grado, innanzi il Tribunale di Reggio Calabria, il processo pendente nei confronti dellex procuratore aggiunto Giuseppe Siciliano.

I giudici reggini hanno condannato il magistrato, oggi in pensione, a quattro anni di reclusione, ritenendo la sua responsabilità in ordine a due capi di imputazione. Si tratta, rispettivamente, di una ipotesi di tentata concussione ai danni dell’ingegnere catanese Sebastiano Spampinato e di una induzione indebita tentata ai danni dell’allora Commissario Straordinario del Comune di Taormina, il palermitano Antonino La Mattina.

Assoluzione piena, per insussistenza del fatto, dalle accuse di concussione consumata ai danni dei dirigenti comunali Vincenzo Cacciola, Enzo Schiera e dei componenti la commissione della valutazioni d’incidenza, Leone Pidalà e Sergio Dolfin, e dell’ex assessore al Territorio Pippo Corvaja, nonchè dei dirigenti comunali Manlio Minutoli, Francesco Rando e Salvatore Parlato.

Nel primo caso, si contestavano presunte interferenze nella attività amministrativa relativa alle ZPS (zone a protezione speciale), mentre la seconda contestazione aveva ad oggetto la vicenda Molini Gazzi. Assoluzione anche dalle ipotesi di rivelazione del segreto di ufficio e di favoreggiamento personale a vantaggio dell’ex dirigente all’Urbanistica del comune di Messina Manlio Minutoli per mancanza della condizione di procedibilità e per prescrizione da quella di rivelazione di segreto di ufficio maturata in ambito universitario.

“Dopo cinque lunghi anni di processo – ha dichiarato il difensore di Siciliano, l’avvocato Nino Favazzo – possiamo ritenerci soddisfatti per il risultato ottenuto. A fronte di ben sette originari capi di imputazione – in relazione ad altri si era già pronunciato con sentenza di proscioglimento il Gup – il Tribunale di Reggio ha assolto il mio assistito dalle due più gravi contestazioni di concussione consumata e da ben tre reati minori, pronunciando condanna solo per le due ipotesi di concussione tentata, peraltro riqualificando in termini di induzione indebita la condotta ai danni del commissario La Mattina. Proprio in relazione a tale ultima imputazione, che ha ad oggetto fatti comunque coperti da prescrizione, la sentenza si pone in stridente ed insanabile contrasto con quella di assoluzione, per insussistenza del fatto, pronunciata dal Gup di Reggio, in sede di giudizio abbreviato, nei confronti dei coimputati Occhipinti e Caudo. Attendiamo il deposito della motivazione per impugnare la sentenza, con la certezza di ottenere, in sede di appello, la assoluzione di Pino Siciliano, anche dalle due contestazioni per cui vi è stata condanna”.

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