MESSINA. Il sindaco dimissionario Cateno De Luca è con un piede fuori da Palazzo Zanca, ma prima di uscire e chiudersi la porta dietro continua ad ostacolare (o meglio, a ritardare) il Referendum che permetterebbe, in caso di esito positivo, la costituzione del comune di Montemare con la secessione di tredici villaggi della zona nord da Messina. Il primo cittadino, infatti, aveva presentato l’ennesimo ricorso, stavolta contro l’Assessorato alle Autonomie locali della Regione Siciliana, al Tar di Catania, per aver nominato un Commissario che si sarebbe dovuto occupare dei lavori relativi alla consultazione. Il ricorso è stato accettato venerdì scorso dal Tribunale Amministrativo e adesso si dovrà attendere l’esito della trattazione che si terrà il 9 marzo 2022. Nel frattempo, però, la nomina del Commissario è stata sospesa in via cautelare.
Sembrava ci fosse stata una svolta lo scorso 4 dicembre quando, dopo la minaccia da parte della Regione Siciliana al Comune di Messina di fissare una data altrimenti sarebbe stato soggetto ad un provvedimento sostitutivo (qui l’articolo), all’inadempienza dell’Amministrazione comunale l’Assessorato regionale aveva risposto proprio con la nomina del Commissario Vincenzo Raitano, che avrebbe dovuto occuparsi di tutte le procedure sul Referendum, compresa l’indizione di una data (qui l’articolo).
De Luca però, come aveva detto nel 2018, poco dopo il suo insediamento («Farò di tutto per ritardarlo», qui l’articolo), ha posto l’ennesimo stop sulla strada per andare alle urne: un ricorso contro il commissariamento. Già alla diffida della regione di indire la data De Luca non si era fatto intimorire, rispondendo che «eventuali provvedimenti sostitutivi saranno ritenuti illegittimi» e ponendo come ostacolo all’indizione del Referendum la proroga dello stato di emergenza (qui il link). Tutto in una nota ufficiale inviata all’Assessorato regionale alle Autonomie locali.
Ad intervenire in questi giorni sulla vicenda, anche il promotore del Comitato “No a Montemare”, Alfredo Mangano: «Siamo consapevoli che questa non è una vittoria definitiva ma un atto ordinario da parte del TAR che ha però un’importanza di grande rilievo: conferma quanto affermiamo da tempo. La vera battaglia inizierà tra meno di un 1 mese, quando il TAR si pronuncerà sul ricorso e, qualunque sia il verdetto, noi siamo pronti a scendere in campo per informare tutta la cittadinanza a suon di dati e fatti, i quali sono certo faranno piena luce su questo progetto-farsa». In ogni caso, il Tar si pronuncerà sulla nomina o meno del Commissario, ma come stabilito dalla Regione Siciliana, il Referendum attende solo una data da indicare ai cittadini per andare alle urne.