PALERMO. Con 16.366 domande, circa un quinto del totale, la Sicilia è la seconda regione in Italia con il maggior numero di richieste per il reddito di inclusione, la misura di sostegno al reddito per le famiglie povere varata dal Governo. Lo si evince dai primi dati trasmessi dall’Inps e relativi al periodo compreso fra il primo dicembre 2017 (giorno in cui è scattata la misura) e il 2 gennaio 2018. Nello specifico, le domande pervenute all’istituto sono in tutto 75mila, delle quali due su tre sono relative alle regioni del Mezzogiorno, con il testa la Campania (16.686 – 22%), la Sicilia e la Calabria (10.606 -14%). Parecchio inferiori i moduli giunti da Basilicata (1.535 – 2%) e Sardegna (2.905 – 3,8%), mentre nessuna richiesta è pervenuta dalla Puglia. In totale le domande del meridione ammontano al 64% del totale. 

 

Il reddito di inclusione (Rei 2017) viene riconosciuto ai nuclei familiari che hanno un Isee non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 20mila euro; la misura può riguardare in prima battuta una platea di 490.000 famiglie per circa 1,8 milioni di persone in totale. Il reddito ha un valore compreso tra i 190 e i 485 euro in caso di famiglie numerose e vale per una durata massima di 18 mesi. Al termine di questo periodo, però, si potrà nuovamente richiedere aspettando almeno 6 mesi dall’ultima erogazione.

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments