MESSINA. Interrogazione urgente, inoltrata al sindaco Cateno De Luca dal consigliere di LiberaMe Alessandro Russo, per una richiesta illegittima di somme dovute come compartecipazione al servizio di assistenza domiciliare “H” per disabili gravi e portatori di handicap. Nonostante dal 2013 i criteri di conteggio delle quote di compartecipazione degli utenti fossero legati alla situazione patrimoniale del singolo utente (ISEE), il Comune di Messina ha applicato un criterio di conteggio basato invece sul reddito complessivo della famiglia (ISE), aggravando i costi degli utenti che, in molti casi, sono stati costretti ad abbandonare i servizi di cura e assistenza.

“Si chiedevano somme (e ancora lo si fa) non dovute, basate su calcoli errati e confermati come illegittimi da numerose sentenze di TAR e di Consiglio di Stato. L’interrogazione è urgente e volta a chiudere definitivamente a favore dei cittadini utenti questa grottesca ma gravissima situazione di lesione dei diritti”, spiega Alessandro Russo.

“L’incapacità a sopportare il pagamento pregresso e i calcoli erroneamente eseguiti dal Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Messina ha comportato che numerose famiglie lasciassero il servizio di assistenza, essendo in tal modo gravemente lese nei propri diritti e nelle proprie esigenze vitali, non potendo altrimenti far fronte alle esigenze esistenziali dei disabili gravi loro familiari”, continua il consigliere.

Per questo, Russo interroga De Luca per sapere “se corrisponda a vero che il Dipartimento Politiche Sociali sta ancora oggi procedendo a chiedere delle somme di presunta compartecipazione al servizio SAD-H basandosi su una normativa superata e illegittima che si basa sul calcolo ISE piuttosto che su quello ISEE del solo utente del servizio e quali misure urgenti intenda porre in essere per interrompere questi procedimenti illegittimi e lesivi dei diritti dei cittadini più deboli.

Sulla base di quali indicatori siano stati effettuati i calcoli di compartecipazione richiesti agli utenti fino alla data odierna da parte del Dipartimento Politiche Sociali e soprattutto se l’Amministrazione intenda continuare a richiedere somme potenzialmente non dovute anche intimando il recupero coattivo esponendo l’Ente a rischio di contenzioso grave a rischio di soccombenza, stante l’impianto normativo.

Se intenda accertare le responsabilità amministrative e contabili riscontrabili in capo ai vertici amministrativi dell’Ente che, pur dinanzi alla evidente discrepanza tra le previsioni normative e le applicazioni effettuate dall’Ente Locale, hanno continuato ad applicare in maniera illogica le previsioni normative e circa l’effettivo nocumento alle casse comunali che il sistema del “vuoto per pieno” in ambito del Servizio SAD – H ha comportato.

Se non ritenga, infine, opportuno far procedere l’Amministrazione con la restituzione delle somme che sono state ingiustamente versate dagli utenti che hanno corrisposto cifre superiori a quanto stabilito dalla vigente normativa per coprire le compartecipazioni retroattivamente”.

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