MESSINA. Tutto si paga, anche morire. Un costo che a Messina si aggira attorno ai 1800 euro per una cerimonia essenziale ma che può raggiungere anche i seimila euro per funerali extralusso. Poi vi sono da aggiungere le concessioni cimiteriali e/o i costi della cremazione, che oscillano trai 400€ e un massimo di quasi 20mila euro. Nel dettaglio, rivolgendosi ad un’agenzia funebre, il prezzo più basso, con una bara “essenziale” (terminologia utilizzata dalle stesse agenzie), con la vestizione della salma e con il trasporto più economico e che non prevede né le corone floreali né il contributo alla chiesa, si aggira attorno ai 1800 euro. Un funerale standard, invece, viene offerto dalle varie imprese funebri attorno ai 2500-2800 euro. Una differenza di circa 700 euro dovuta ai vari costi che influenzano il prezzo finale: dalla cassa, ai necrologi, ai fiori, sino al carro funebre. Per i riti più “lussuosi” (come usano dire gli addetti del settore) il conto finale può raggiungere anche i  seimila euro.

Contro il “caro-funerale”, nel 2017 l’assessorato all’Ambiente, presieduto da Daniele Ialacqua, era riuscito a siglare un protocollo per il funerale calmierato con varie agenzie al costo di 1700 euro: esattamente quanto offerto dalle agenzie funebri come rito base. Nella cifra rientrano, come si legge dalla nota stampa del comune di Messina: «cassa in legno dolce, con targhetta identificativa, imbottitura interna, cuscino, velo copri salma ed eventuale simbolo religioso; preparazione del cadavere, vestizione, incassamento e paramenti; disbrigo pratiche amministrative in Messina; trasporto funebre nel territorio comunale.» Non sono comprese le concessioni di sepoltura, le marche da bollo e i diritti cimiteriali. Ricevere informazioni sul funerale calmierato presso la direzione del cimitero monumentale è però quasi impossibile: gli addetti non sono al corrente della lista delle agenzie che partecipano e non conoscono il costo previsto dal protocollo. Le imprese di pompe funebri interpellate, hanno manifestato i dubbi sull’iniziativa, arrivando a dichiararla «un fallimento». Molte agenzie, infatti, riescono a proporre, in caso di situazioni di estrema difficoltà economica e in via eccezionale, funerali anche per 1300 euro. Nelle altre città d’Italia, i funerali calmierati, con le medesime caratteristiche di quello di Messina, hanno costi maggiormente contenuti: 833€ a Catania, 1000€ a Roma, 1484€ a Milano. Per le famiglie in comprovato stato di indigenza la celebrazione funebre resta gratuita per legge. Negli ultimi anni ad influire sul costo finale della cerimonia è stato anche il rialzo del prezzo dello zinco, materiale utilizzato come rivestimento interno delle bare per favorire la decomposizione del cadavere. Molte agenzie, infatti, non sono riuscite a contenere i prezzi che, prendendo in considerazione i funerali standard, sono aumentati anche di 600 euro.

 Ma il rito funebre, la bara, i fiori e il trasporto sono soltanto una piccola quota. Il costo maggiore di morire riguarda i servizi della polizia mortuaria dovuti alla pratica che si sceglie: la tumulazione, inumazione o la cremazione. Molte agenzie offrono pacchetti (tra i 2500 e i 3000 euro) che includono il costo della cremazione. Cremare un defunto presso l’ara crematoria del cimitero monumentale ha un costo base di 410 euro per le salme di cittadini residenti a Messina. Tariffa che può raggiungere anche i 1170 euro, qualora si trattasse di salme non residenti a Messina, in bara doppiamente zincata. C’è anche da decidere la post cremazione: se conservare privatamente le ceneri, o disperderle (che ha un costo di 184 euro presso l’area dedicata del Gran camposanto), o tumularle in cellette (circa 140€ di tumulazione più la concessione che può raggiungere i 351 euro). Non sempre, quindi, la cremazione è più economica rispetto alla tumulazione o inumazione.

Per queste due pratiche, i costi variano secondo dove si sceglie di dare eterno riposo alla salma. Prendendo sempre in considerazione il cimitero monumentale di Messina, l’inumazione, quindi la sepoltura sottoterra del feretro, è gratuita se si sceglie il campo comune, ma è a pagamento se si opta per uno dei giardini del camposanto: 420 euro per quello d’Arimatea, 520 euro per quello della Luce. Dopo dieci anni dalla sepoltura, c’è poi l’esumazione del cadavere e la scelta di dove conservare le ossa.

Per la tumulazione, invece,  bisogna richiedere la concessione di una cella o di un tumulo. Una cella singola ha un costo minimo di circa 1150 euro per un massimo di 3400 euro. Le celle multiple vanno dai 3900 euro (due salme) fino ai 10mila euro (cinque salme). Poi ci sono i tumuli, già realizzati. Le loro concessioni variano se in zona monumentale perimetrale o non. Scelta che fa variare il prezzo di circa il 20%. Si va da un minimo di 9438 euro (una salma, in zona non perimetrale) ai quasi 20mila euro (cinque salme, in zona perimetrale). La concessione per la costruzione di nuovi tumuli, a secondo le modalità e la zona scelta, può andare dai 2600 ai 3000 euro al metro-quadro, esclusi i lavori. Oltre ai tumuli, ci sono le concessioni per la costruzione di nuove edicole o per l’acquisizione di cellari, edicole, cappelle. Queste sono l’élite delle costruzioni funebri: i costi di concessione si aggirano ai 4500 euro al metro-quadro esclusi lavori. Le tariffe cimiteriali si riducono notevolmente se si prende come riferimento i cimiteri suburbani. In tutto questo vi sono da considerare anche i costi della burocrazia: le marche da bollo, il (tanto) tempo speso negli uffici. Proprio per questi ultimi motivi, molte persone scelgono di affidarsi direttamente ad un’agenzia per disbrigo di molte pratiche.

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