MESSINA. L’Autorità di sistema portuale dello Stretto e il comune di Messina hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per migliorare il servizio di traghettamento sullo Stretto dal porto di Tremestieri, in zona sud, opera nata nel 2006 che avrebbe dovuto alleggerire il centro città dal traffico pesante, i cui lavori di ampliamento sembrano non finire mai (col risultato che i tir continuano comodamente ad attraversare la città dal viale Boccetta).

Il protocollo nasce dalla considerazione che “il nuovo porto di Tremestieri avrà piazzali ed aree di imbarco/sbarco che nei picchi di traffico potrebbero essere non sufficientemente capienti allorquando sarà disposto il trasferimento nel nuovo porto dell’intero traffico”, come si legge nel documento.

E quindi, nelle adiacenze dello scalo a sud, sorgeranno una piastra logistica per le merci (di cui si parla da almeno 15 anni), e di spazi per il preimbarco di mezzi e passeggeri che però, per la conformazione orografica del territorio, “non potranno essere realizzati nelle adiacenze del nuovo Porto di Tremestieri, ma dovranno essere delocalizzate in aree limitrofe e ben collegate sia al porto medesimo che alla viabilità primaria“.

Dove, quindi? La piastra logistica intermodale sorgerà a San Filippo, sarà di corca di circa 100.000 mq, fungerà da autoparco e da “buffer disponibile per il traffico diretto al nuovo porto di Tremestieri”, con magazzini e le strutture necessarie per lo stoccaggio di eventuali trasporti refrigerati e non, e “potrà essere di supporto al tessuto produttivo locale garantendo le funzioni proprie di un district park e le funzioni doganali”.

Addio definitivo dei tir al centro di Messina quindi? No. “La piastra logistico-distributiva in questione potrà avere altresì il compito di filtrare all’origine gran parte del traffico commerciale altrimenti diretto verso altri siti e, nei casi più estremi, verso il centro urbano attraverso una viabilità diretta tra il porto di Tremestieri ed i principali raccordi autostradali”, compreso quello con la nuova via del Mare. Il progetto di fattibilità tecnico economica costerà due milioni e mezzo.

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