MESSINA. E’ guerra aperta tra Webuild, il gruppo a capo del consorzio Eurolink, che dovrebbe costruire il ponte sullo Stretto di Messina, e la trasmissione Rai Report, che si è occupata dell’opera nella puntata di domenica. Eurolink e Webuild annunciano di aver dato “mandato di denuncia penale e richiesta danni” contro i giornalisti di Report per il servizio che, scrivono, “ha creato una finta inchiesta giornalistica volta a screditare il valore del lavoro condotto per anni da migliaia di ingegneri e tecnici, per rendere possibile la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera infrastrutturale destinata a riportare l’Italia al centro dei sistemi trasportistici mediterranei ed europei”.

Nella nota si citano nove pagine inedite che svelerebbero “la bufala messa in piedi da Report”, si legge.  “Il Gruppo – prosegue il documento – è in possesso dell’accordo firmato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nella persona del suo Presidente Carlo Doglioni. Tale accordo smentisce categoricamente quanto indicato da Doglioni durante la puntata di Report andata in onda su Rai 3 il 20 gennaio 2025: ‘Noi come Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia non siamo stati coinvolti formalmente per dare un parere sulla pericolosità sismica’, ha dichiarato. L’accordo prevede come attività a carico di INGV la revisione degli studi geologico-strutturali dell’area dello Stretto di Messina, il riesame critico dei sistemi di faglia attivi nell’area, con distinzione delle faglie capaci laddove possibile, oltre allo studio aggiornato sull’evoluzione delle due coste (Calabria e Sicilia), lungo le componenti verticale e orizzontale, basato su dati geologici (terrazzi marini) e dati geodetici aggiornati”.

Per questo, Eurolink e il Gruppo Webuild – si legge ancora – danno mandato di denuncia penale contro i giornalisti della trasmissione di Rai 3 e del Presidente Doglioni, oltre agli altri intervistati, a tutela di un’azienda espressione dell’eccellenza italiana nel mondo, delle sue 90mila persone, dei suoi stakeholder ma soprattutto a onor di verità per tutti cittadini italiani che hanno diritto ad un servizio pubblico d’informazione veritiero e di qualità”.

Di tutt’altro tenore la nota del comitato No Ponte Capo Peloro, che invece i giornalisti Rai li ringrazia: “Siamo grati alla redazione di Report per il servizio “Il ponte a tutti i costi” sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina di domenica 19 gennaio, che evidenzia in maniera documentata e con il supporto di tecnici i tanti dubbi tecnici del progetto del ponte sullo Stretto che in questi anni abbiamo denunciato in varie occasioni: progettazione della costruzione di un pilastro del ponte a ridosso di una faglia attiva, franco navigabile sotto il ponte inadeguato, prove tecniche sui cavi mai fatte, computo metrico estimativo inesistente, progettazione e realizzazione opere a “stralci” assurda. Per non parlare delle “magagne” scoperchiate dal servizio, come le cointeressenze tra vecchi e nuovi progettisti; la lievitazione dei costi dei lavori; l’inopportunità politica, per possibile conflitto d’interessi, delle varie nomine “politiche” nella Commissione VIA-VAS, ente di cui andava invece salvaguardata la terzietà”.

Dalla Rai non è ancora arrivata alcuna smentita, presa di posizione o risposta nei confronti di Webuild.

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