MESSINA. Non accenna a placarsi l’eterno dibattito sul Ponte sullo Stretto, con ferme prese di posizione da parte di entrambe le “fazioni”, che commentano la bocciatura delle mozioni presentate dal centrodestra. Approvato invece il testo di maggioranza (237 voti a favore, 168 contrari e nove astenuti), che non cita specificamente il ponte come struttura di collegamento tra Sicilia e Calabria, sebbene venga specificata la necessità di “porre definitivamente fine all’isolamento della rete dei trasporti siciliani da quella del resto del Paese, estendendo così l’alta velocità fino a Palermo e Siracusa”.

A intervenire nuovamente sulla questione è la deputata azzurra Matilde Siracusano, che accusa il governo di “scappare dalla realizzazioni delle grandi opere lasciando la Sicilia isolata”.

«Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Italia Viva – commenta – dicono ‘no’ alla mozione di Forza Italia, presentata alla Camera grazie ad un’iniziativa della collega Prestigiacomo, per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ancora una volta la maggioranza scappa dalle grandi opere e si cela dietro ad astruse formule parlamentari che hanno il solo obiettivo di bloccare ogni proposta per collegare la Sicilia all’Italia e al resto d’Europa. Il Sud viene abbandonato a se stesso».

«Il Ponte – continua la deputata – sarebbe l’unica infrastruttura, con un progetto già esecutivo, immediatamente cantierabile e con la possibilità di essere finanziato anche con le risorse europee del Recovery Fund, in grado di far ripartire davvero il Mezzogiorno del Paese. Il governo, invece di presentarsi in Parlamento ignora come sempre le proposte dell’opposizione e chiude le porte in faccia allo sviluppo. Tafazzismo allo stato puro».

Di parere del tutto agli antipodi è Articolo Uno: «Il centrodestra – commenta Domenico Siracusano, segretario provinciale del partito – continua ad avere un approccio strumentale al dibattito sul Recovey Fund, ed invece di pensare ad una strategia complessiva per la Sicilia, la Calabria e l’intero Mezzogiorno non perde occasione per agitare il vessillo ideologico del ponte sullo Stretto di Messina. Bene ha fatto la maggioranza di governo a respingere le mozioni del centrodestra evidenziano la necessità di un piano complessivo per il Sud che affronti il tema infrastrutturale superando un approccio parziale e valutando le reali condizione socio-economiche del territorio. Nella mozione presentata da PD, Italia Viva , Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali – ha concluso il segretario- si pone l’attenzione sull’integrazione tra sviluppo, infrastrutture e ambiente e si chiede opportunamente di integrare la Commissione nominata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con un esperto ambientale».

Dalla parte del “no” anche Caterina Licatini, del Movimento 5 Stelle, intervenuta in Aula. «Non possiamo pensare – ha affermato la deputata palermitana – a un’infrastruttura di attraversamento dello Stretto di Messina, se poi per raggiungerlo da Palermo in treno si impiega quasi 4 ore e da Trapani più di 14 ore: significherebbe lasciare intatto il deserto e concentrare le risorse sulla cattedrale. La priorità – prosegue – sono quelle che potremmo definire le ‘infrastrutture di prossimità’, le tante opere che risolvono effettivamente i problemi quotidiani delle persone e diventano per loro opportunità di progresso: ferrovie, porti, strade, scuole, asili nido, ospedali, opere che per giunta sono davvero in grado di portare tanti posti di lavoro, per un tempo lungo, e benessere diffuso. Su questo punto la mozione di maggioranza è chiara,  è al lavoro una Commissione nominata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che dovrà essere integrata con esperti delle ricadute e degli impatti ambientali, indicati di concerto con il ministero dell’Ambiente. Questa commissione – conclude – composta da tecnici di altro profilo terminerà i lavori entro il 31 dicembre 2020 trasmettendone le risultanze al Parlamento. Sarà poi quest’ultimo, insieme alle istituzioni locali, a individuare la soluzione che possa meglio rispondere alla domanda di mobilità da e per la Sicilia».

 

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