MESSINA. Il progetto del ponte sullo Stretto prevede poco meno di otto milioni e 600mila metri cubi di materiale di scavo da stoccare da qualche parte sulle colline di Messina, provenienti principalmente dai lavori per la viabilità gommata e ferrata in galleria. Una parte andrà riutilizzata per la costruzione di rilevati e la composizione dei calcestruzzi, l’altra sarà conferita in discarica. Dove? In sette siti identificati nel 2010 dai progettisti negli elaborati del progetto, e definiti dai progettisti come “siti di recupero ambientale (SRA)”.

Nel sito denominato SRA1 (contrada Serri, Faro Superiore, località Pozzicello) andranno 140mila metri cubi di materiale di scavo in 25mila metri quadrati di estensione.

Alla cava SRA2 (contrada Bianchi, zona Marotta, ad essere riempita sarà una piccola vallata) 2 milioni e 123mila metri cubi di terra in 125mila metri quadrati, l’equivalente di una quindicina di campi da calcio.

Nella SRA3 (tra Pace e Annunziata, contrada Fosse e contrada Canali) 720.500 metri cubi su 95mila metri quadri, a riempire quello con gli anni ha scavato la cava che attualmente occupa la zona. La discarica sorgerà a trecentocinquanta metri dʼaltezza rispetto al livello del mare, sfiorerà le contrade abitate di Ortoloco e Conca dʻoro, e sarà piazzata giusto sopra lʼex discarica di Portella Arena. Altri 340mila metri cubi, invece, andranno in un sito definito di riqualificazione ambientale speciale (SRAS, località Pace, le attuali cave di sabbia). In tutto fanno 2.983.194 metri cubi. Altri tre milioni di metri cubi finirebbero a Venetico, Valdina e Torregrotta, nei siti contrassegnati sulle mappe con le sigle che vanno da SRA4 a SRA7, per servire i quali il progetto prevede uno svincolo provvisorio dall’autostrada A20.

In totale, quindi, tra i siti cittadini e quelli della riviera tirrenica si arriva quasi a sei milioni di metri cubi di terreni di riporto. E gli altri tre milioni? Secondo quanto dice il progetto definitivo, saranno riutilizzati per la posa delle opere a terra. Le cave, una volta riempite con gli scavi del ponte, saranno destinate a verde pubblico, dice la relazione. Di quanta terra si tratta? Molta. Materialmente, per utilizzare un esempio più vicino, la frana che il primo ottobre 2008 travolge Giampilieri era di ottantamila metri cubi di detriti e fango. Come in ogni area collinare della città, le discariche sono localizzate in siti di scorrimento delle acque piovane, con ruscellamento a valle quando non direttamente in “fiumara”.  Due curiosità: sull’argomento stoccaggio dei detriti, nel novembre del 2011 l’allora senatore messinese dell’Udc Gianpiero D’Alia propose un’interrogazione al ministero dell’Ambiente. I siti di smaltimento, insieme alla viabilità del nuovo svincolo di San Filippo, furono gli unici due progetti legati al ponte ai quali lavorarono studi ingegneristici messinesi.

A seguito della valutazione di impatto ambientale (del 2013), in cui la commissione di verifica sollevava perplessità proprio su quei siti che sono stati inseriti nel progetto definitivo, gli stessi  verranno probabilmente modificati, nella stesura del progetto esecutivo.

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gia da me
gia da me
25 Marzo 2023 20:09

E perchè non riversarle sull’altopiano delle masse realizzando una spianata di 3 Km. tali da consentire la realizzazione di un aeroporto vicino al nuovo svincolo del Ponte ? Lanciamo questa discussione costruttiva per un buon fine !

Frank
Frank
14 Aprile 2023 16:00

Gentile Redazione letteraemme.it, vorrei farvi notare che i siti citati nell’articolo sono stati eliminati in fase di redazione del documento definitivo del 31-06-2012 (AMV0070_F0.docx) di cui allego la pagina 15. Se vi sono fonti più aggiornate al riguardo, informateci. Grazie.

Frank
Frank
14 Aprile 2023 16:04

Gentile Redazione letteraemme.it, vorrei farvi notare che i siti citati nell’articolo sono stati eliminati in fase di redazione del documento definitivo del 31-06-2012 (AMV0070_F0.docx) di cui allego la pagina 15. Se vi sono fonti più aggiornate al riguardo, informateci. Grazie.

Pagine da AMV0070_F0- Progetto definitivo - sintesi non tecnica.jpg
mm
Editor
15 Aprile 2023 11:59
Reply to  Frank

si, c’è la valutazione di impatto ambientale (del 2013), in cui la commissione di verifica solleva perplessità proprio su quei siti, che sono stati inseriti nel progetto definitivo, e che verranno modificati, come nel documento che hai postato tu correttamente (che ad ogni buon conto abbiamo inserito nell’articolo, grazie per questo), nella stesura del progetto esecutivo