MESSINA. Dalla Corte dei conti arriva un’altra tegola sul ponte sullo Stretto: dopo le motivazioni con le quali i magistrati contabili hanno motivato la bocciatura della delibera Cipess di approvazione del progetto definitivo, arrivano oggi le motivazioni della bocciatura dell’atto aggiuntivo ed integrativo, definito dalla Corte dei conti “lo strumento giuridico, necessario per adeguare la preesistente convenzione alle nuove necessità tecniche i cui costi sono stati elaborati” nel piano economico finanziario.

L’atto aggiuntivo fa riferimento alla convenzione sottoscritta il 30 dicembre 2003 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), in qualità di concedente, e dalla Stretto di Messina S.p.a. (SdM), in qualità di concessionaria, “avente ad oggetto il complesso delle pattuizioni regolanti la concessione rilasciata dal primo alla seconda per la progettazione e la realizzazione del collegamento viario e ferroviario tra la Sicilia e la Calabria e per la gestione del solo collegamento viario”. L’atto è stato sottoscritto il primo agosto 2025.

Tra i punti che non hanno convinto la Corte dei conti, la valutazione degli aggiornamenti progettuali, il superamento della soglia del 50 per cento delle variazioni ammissibili, il fatto che l’opera oggi sia finanziata interamente con soldi pubblici, mentre in origine erano previsti investimenti privati nell’ordine del 60% e ilo ricorso al “project financing”, circostanza che “è tale da modificare sostanzialmente la natura del contratto”.

Domani, su LetteraEmme, un articolo di approfondimento sulla vicenda.

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