MESSINA. Vigili urbani sul piede di guerra contro l’amministrazione. Cgil, Cisl e Csa annunciano lo stato d’agitazione per la mancata ricontrattualizzazione dei 46 agenti assunti a tempo determinato, e per “problematiche irrisolte del Corpo di Polizia Municipale”.

“Mentre altre realtà metropolitane hanno cercato e trovato soluzioni rafforzando i corpi di P.M., a Messina l’Amministrazione Comunale pianifica solo operazioni di retroguardia, perché il risparmio della spesa si concretizza solo a danno del personale, come se fosse l’unica soluzione possibile, e ponendo, così, le basi per una completa paralisi dei servizi erogati dal Corpo nel caso particolare, ma anche dall’intera macchina burocratica del Comune negli altri casi. Stante la certezza del finanziamento relativo al Fondo in materia di Sicurezza Urbana, di cui all’art. 35 quater del D.L. n° 113/2018, che stanzia per il Comune la somma totale di € 2.005.068,00 per il triennio 2021-2023 (€ 462.708,00 per il solo anno 2021), proprio per evitare l’interruzione dell’essenziale servizio, sarebbe bastata una semplice anticipazione dei fondi comunali garantiti dalle superiori risorse statali. Invece abbiamo assistito, purtroppo, al solito immobilismo da parte dell’Amministrazione che, piuttosto di preoccuparsi di questioni spicciole e discutibili riguardo la gestione del Corpo, avrebbe dovuto attenzionare e risolvere i seri problemi che lo mortificano e che questa gestione ha solo amplificato. L’Amministrazione, invece, sembra interessarsi solamente di continue riorganizzazioni e rivisitazioni del funzionigramma assolutamente non comprensibili per modalità e criteri, dimenticando che non si fanno le nozze con i fichi secchi.

Il principale problema della P.M. era ed è, oggi più che mai, la cronica mancanza di risorse, in primis umane. Per le dimensioni della Città di Messina sono insufficienti il numero degli agenti, mancano completamente gli ufficiali di supporto, con compiti di coordinamento e controllo, e manca principalmente un vero Comandante!! In questi ultimi anni il Dipartimento è stato diretto da un ingegnere specializzato in trasporti che, pur avendo svolto per trent’anni attività amministrative di ben altra natura, si è trovato calato in una realtà complessa come la Polizia Municipale ad egli sconosciuta e senza che gli venissero accordate le complete prerogative spettanti ad un Comandante. Oggi l’Amministrazione fa gestire il Corpo dal Direttore Generale che, nel pochissimo tempo a disposizione (infatti egli si occupa della direzione di tutta la macchina amministrativa, della conduzione dirigenziale del Gabinetto del Sindaco, del SIT, delle Risorse Umane, degli Affari Generali, del Contenzioso ed altro ancora…), deve formarsi ed operare con solerzia e tempestività. Con tutti questi innumerevoli incarichi, com’è possibile – ci chiediamo – che un Direttore Generale di una Città Metropolitana possa dedicarsi proficuamente alla progettazione e programmazione delle azioni necessarie, gestire ed affrontare problemi per lui nuovi, senza aver mai avuto a che fare con un Corpo di Polizia Municipale? È questo il rispetto che questa Amministrazione dimostra verso il Corpo di Polizia Municipale e le esigenze di una Città Metropolitana come quella di Messina?

Manca da molto tempo un progetto serio di riqualificazione con l’immissione sostanziosa di forze nuove, corrispondente alle necessità di una città importante e complessa qual è la nostra. Il Sindaco, nell’unica riunione sindacale cui ha partecipato per un breve saluto alle OO.SS., su quesito degli R.S.U. aveva assunto l’impegno preciso di convocare uno specifico tavolo di approfondimento delle tematiche riguardanti la Polizia Municipale riconoscendone un ruolo centrale…. In tre anni ciò non si è mai realizzato! Tuttavia, il disegno tracciato da questa Amministrazione pare sia solo quello di “scaricare” quanti, per ragioni anagrafiche ed in moltissimi casi per patologie connesse ad un’attività lavorativa estremamente usurante, non sono più idonei ai servizi esterni mortificando e misconoscendo l’orgoglio di coloro che si sentono parte di un Corpo, la cui storia ha avuto inizio ben prima dell’Unità d’Italia.

Poiché il Sindaco conosce bene la macchina amministrativa, saprà che il Corpo di Polizia Municipale, in quanto struttura complessa, ha bisogno per la sua gestione anche di figure professionali dedite al lavoro di “back office”, avendo questo personale maturato negli anni l’esperienza necessaria a supportare il lavoro svolto invece dal personale esterno. Cambiando il profilo di 70 agenti inidonei ai soli servizi esterni, ma idonei alle altre mansioni svolte (punto fondamentale!) chi svolgerà tutte le attività interne per le quali è richiesta giuridicamente la figura dell’agente di P.G.? Non si trascuri, per giunta, che i 46 neo-ormai-ex Agenti di P.M. per tutti i 12 mesi di contratto hanno dimostrato una dedizione al lavoro ed una “capacità produttiva” forse inaspettate, incrementando notevolmente, di riflesso, la mole di lavoro cui sono sottoposti anche i colleghi interni. Non è un caso se in tutti i Corpi di Polizia Locale delle Città Metropolitane i Regolamenti stabiliscono le modalità di impiego del personale in funzione sia dell’anzianità di servizio sia dell’età anagrafica. Giusto per citare un esempio, applicando anche a Messina i parametri stabiliti dal Regolamento del Corpo meneghino con riferimento al solo fattore anagrafico, nella Città dello Stretto resterebbero in strada, per lo svolgimento dei servizi operativi e viabili, soltanto i 15 Agenti recentemente stabilizzati.

Ciò premesso, da oggi Messina si concede il lusso di rinunciare pure alla presenza su strada dei 46 Agenti sopra citati, cui non resta che conservare la divisa negli armadi… (e si sorvoli momentaneamente sul fatto che, in realtà, i 46 una divisa non l’hanno neanche mai ricevuta!) In ultimo, si ricordi un’altra criticità evidenziata recentemente dalle scriventi OO.SS., consistente nella cronica mancanza di una tempestiva programmazione e comunicazione dei turni di servizio con un ragionevole preavviso, necessario alla tutela delle esigenze extralavorative dei dipendenti e, per estensione, della dignità degli stessi. A tutto questo non ci si può rassegnare, a meno che questa Amministrazione Comunale, lo dica una volta per tutte, non abbia un disegno preordinato di totale smantellamento del Corpo.

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