MESSINA. “Permangono alcune rilevanti criticità e che il contraddittorio preliminare non può considerarsi pienamente espletato”: così scrive, a proposito del piano di riequilibrio del comune di Messina, la sezione siciliana della Corte dei Conti, l’organo della magistratura contabile che giudica la finanza degli enti locali, e che non è stata soddisfatta delle risposte che Palazzo Zanca ha fornito nella relazione di febbraio, in cui rispondeva a numerosi quesiti sollevati dai giudici. Adesso, la “salvezza” o il default del comune di Messina si giocherà tutta in un “faccia a faccia”: il contraddittorio finale con l’Ente, che verrà convocato con separata ordinanza del presidente della sezione Salvatore Pilato. In quella si deciderà sulla bontà o meno del piano di riequilibrio del comune di Messina, che non sembra riuscire ad uscire dal limbo in cui è precipitato dal 2014, anno della sua prima stesura.

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