MESSINA. Il “risarcimento” al comune di Messina per i mancati introiti della tassa di soggiorno per il 2020, dovuti all’assenza di turisti a causa del coronavirus, è di meno di 57mila euro. E’ quanto ha disposto qualche settimana fa il ministero dell’Interno nel decreto di ripartizione di 350 milioni di euro del “Fondo per il ristoro ai comuni per la mancata riscossione dell’imposta di soggiorno e di analoghi contributi”.

Molto? Poco? Pochissimo: Messina, con 56.861 euro è dei nove capoluoghi di provincia siciliani quella che ha avuto il risarcimento minore, e per distacco. Agrigento ha ricevuto 384.277,59 euro, Catania poco meno di un milione, Palermo 1,9 milioni, Siracusa 869.221 euro, Ragusa 306.342 euro,  Trapani 143.662 euro (Caltanissetta ed Enna non compaiono nell’elenco). Il riparto delle risorse è stato effettuato tenendo conto dei mancati introiti a carico degli enti comunali secondo un coefficiente che tiene conto delle presenze in meno in città rispetto al 2019: stando al Viminale, a Messina di turisti ne arrivano molto pochi, meno che nel resto dei capoluoghi siciliani, ma anche di realtà molto più piccole: Licata, non esattamente la prima località turistica che balza alla mente, ha ricevuto 30.211 euro, Butera, stessa situazione, 37.374. Messina è stata surclassata anche dalla sua provincia. Non solo prevedibilmente da Taormina, che di ristori ha ricevuto quasi un milione e mezzo, ma persino dalle piccolissima Gioiosa marea (62.764 euro) o Letojanni (71.651).

Come mai la pessima performance della città di Messina (che in teoria dovrebbe contare non solo sul turismo, ma anche su spostamenti di lavoro e affari)? La risposta è nel metodo di riparto delle risorse da parte del ministero dell’Interno: il monitoraggio degli enti coinvolti è stato effettuato considerando l’elenco degli enti che hanno trasmesso al Dipartimento delle Finanze la delibera di istituzione del tributo. Ai fini del conteggio del “risarcimento” è stato considerato il valore minimo tra la perdita effettivamente registrata tra marzo 2020-febbraio 2021 e marzo 2019-febbraio2020 e il valore ottenuto considerando il 65% del gettito di riferimento 2019. La prima quota di risorse (250 milioni, il Governo ne ha a disposizione altri cento per eventuali riconteggi) è stata risarcita ai comuni in base all’effettiva perdita di gettito registrata dai comuni nel periodo marzo 2020 – febbraio 2021 rispetto all’analogo periodo marzo 2019 – febbraio 2020.

Il risultato del calcolo, per la città dello Stretto, non arriva a 57mila euro. Perchè? “Messina non è vista come una città turistica, ma più che altro come una città di passaggio – ha commentato l’assessore al Turismo Enzo Caruso – stiamo lavorando per cambiare questa immagine”

 

 

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Alessandro
Alessandro
15 Dicembre 2021 13:10

Non capisco l’affermazione dell’assessore Caruso. Il come è “percepita” Messina non c’entra con i valori reali dei tributi. Se le cifre sono basse è difficile un altra “percezione”.

Lillo
Lillo
15 Dicembre 2021 15:38

Abbiamo sempre voltato le spalle al mare e questo è il risultato. Il percorso del tram ha definitivamente sancito che non siamo una città turistica tagliando fuori zone pregiate come la cortina di del porto e l’insufficiente passeggiata a mare. Adesso si piangono lacrime di coccodrillo, ben vi sta, amministratori da quattro soldi. Povera città, sempre più povera di idee e di messinesita’.