MESSINA. Alla fine, non era che un vaso. Di pregevole fattura, con una testa di Medusa dipinta ai lati e decorato in azzurro mare, ma pur sempre un vaso. Realizzato da un artista, Cristian Genitore, e posato a ridare lustro a quello che resta del tronco di una palma brutalmente mozzato, ma niente più che un vaso. Niente più che un vaso che dava un tocco di colore ad una passeggiata a mare che sembra sempre più abbandonata a se stessa, fissato al tronco con delle viti che qualcuno ha divelto, portandoselo a casa, quel vaso, pensando che in fin dei conti non è che un vaso, ed è di tutti, quindi un po’ anche suo.

 

 

È finito così, nel balcone di qualcuno, il manufatto di terracotta che PuliAmo Messina aveva installato in un’aiuola della passeggiata a mare, per rendere meno squallido quello che invece dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città. Nel balcone di qualcuno che nella notte tra domenica e lunedi ha deciso che quel vaso gli apparteneva. E se l’è preso.

 

 

“Un’azione che svilisce l’operato dei ragazzi di PuliAmo Messina, che mai avevano subìto un simile affronto – si legge nella pagina Facebook degli attivisti, nel post (dal quale sono tratte le foto di questo articolo) in cui denunciano la vicenda – La vicenda passa adesso alle autorità competenti, che stanno già acquisendo le immagini di videosorveglianza, registrate da una telecamera posizionata proprio sopra il vaso derubato”.

Quella di PuliAmo Messina non è la sola iniziativa per cercare di rendere un minimo decorosa la prima parte della passeggiata. Marina del Nettuno, il porticciolo turistico sottostante, ha adottato un’aiuola, qualche metro più in là, pavimentandola con ghiaia bianca, piantumandola, e strappandola all’incuria in cui versa il resto delle zone a verde, tra erbacce vecchie di mesi, spazzatura accumulata e panchine semi-divelte: aiuole che, un centinaio di metri verso la fiera, ormai sono il deposito pressoché permanente dei frigoriferi, tavolini e gruppi elettrogeni venditori ambulanti (e abusivi) della Passeggiata.

Tra l’altro, non hanno una buona sorte, i vasi a Messina: qualche giorno prima dell’inaugurazione delle piazzette tematiche tra le vie Garibaldi e Vittorio Emanuele, in uno degli slarghi erano stati posati dei pregevoli vasi in ceramica di Caltagirone. Non sono passati che pochi giorni, ed il primo era già stato vandalizzato, costringendo l’allora assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio a sostituirlo. 

 

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Costantino
Costantino
26 Luglio 2017 16:10

Messina non ha bisogno di essere pulita. Se i messinesi lo fossero (di dentro), anche Messina lo sarebbe. Quello che non capisco è come mai i “Messinesi” non hanno fatto nulla per lo “SCEMPIO”, compiuto devastando “Piazza Cairoli”, costruita con il gusto e l’ingegno dei nostri Padri dell’800. Oggi abbiamo come sedili loculi mortuari e come fontanelle una “Fontana” con l’acqua in mezzo ai piedi!