MESSINA. «Non è più possibile accettare il perdurante stato di silenzio e rassegnazione che ormai da anni si è abbattuto sul Parco Urbano Sant’Antonio a Camaro San Paolo». A dichiararlo è il presidente della Terza Municipalità Alessandro Cacciotto, che negli anni, unitamente al consigliere comunale Libero Gioveni, è intervenuto più volte sulla questione, cercando di sollecitare il completamento dell’opera pubblica (qui un approfondimento di LetteraEmme).

«Era infatti il 20 novembre 2003 quando, nell’entusiasmo generale dei residenti di Camaro S. Paolo, per la prima volta delle ruspe vennero azionate per buttare giù la prima delle circa 50 baracche insistenti in c/da Sant’Antonio, un’area inserita nell’ambito “C” del Risanamento ubicata proprio sotto la chiesa parrocchiale e che si sarebbe dovuta trasformare in un bellissimo parco urbano con annesso anfiteatro da 500 posti – ricorda Cacciotto – Orbene, a quasi 19 anni da quella giornata storica, i residenti di Camaro S. Paolo si ritrovano a convivere soltanto con una vasta area di cantiere. La storia di questo cantiere, continua Cacciotto, si è caratterizzata per alcune note vicende sin dalle origini, con continue interruzioni dovuti ad espropri, al prelievo e allo smaltimento dell’amianto, a ricorsi al TAR e al CGA e, in ultimo, al contenzioso che l’IACP ha avuto con l’impresa aggiudicatrice e quella subappaltatrice».

«È del tutto evidente, il sentimento di rassegnazione, scoramento e indignazione che predominano in tutta la popolazione di Camaro S. Paolo e, in particolare, fra i residenti delle palazzine limitrofe all’area nonché fra i frequentatori della vicina parrocchia, la quale avrebbe potuto già sfruttare benissimo da ben 8 anni questo prezioso spazio per le diverse attività oratoriali, visto che la consegna dell’opera era prevista addirittura per il mese di giugno 2014 – prosegue il presidente della Terza Municipalità – In realtà non mancherebbe molto al completamento dell’opera che rappresenterebbe un fiore all’occhiello per il popoloso quartiere ma anche per l’intera città. Ad oggi, infatti, al netto dell’assoluto degrado che imperversa nell’area, non sono stati ancora del tutto completati l’anfiteatro, la strada interna, i parcheggi e l’impianto di videosorveglianza composto da ben 5 telecamere, così come non è stata ancora rifinita la piazza e allocati gli arredi».

«Ad onor del vero – continua – Arisme era riuscita ad ottenere, dopo una visita di valutazione tecnico-amministrativa da parte del collaudatore avvenuta nel mese di maggio 2020, il verbale relativo allo stato di consistenza dei lavori, atto necessario per poter bandire finalmente la nuova gara d’appalto per il completamento. Insieme al consigliere comunale Libero Gioveni, con il quale abbiamo seguito questo ulteriore passaggio, auspicavamo una nuova ripartenza dei lavori che purtroppo ad oggi non c’è’ stata. Anche con il precedente Consiglio della Terza Municipalità abbiamo più volte affrontato l’argomento cercando di accedere i riflettori sull’incompiuta di Camaro San Paolo».

«Adesso però basta: l’Amministrazione Comunale e tutti i soggetti coinvolti e dai quali dipende concretamente la volontà di completare l’opera, dicano apertamente e pubblicamente ai residenti ed alla città, quali sono le reali intenzioni, quale sia la volontà riguardo il completamento del parco urbano di Camaro San Paolo.
Ecco perché, conclude Cacciotto, quanto prima mi farò promotore di un incontro pubblico di confronto, a cui saranno invitati a partecipare tutti i soggetti competenti, affinché una volta per tutte si faccia un operazione verità e chiarezza su una incompiuta che non mortifica solo il quartiere di Camaro San Paolo ma l’intera città», conclude Cacciotto.

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