MESSINA. Dopo anni di chiusura, oggi il Parco Aldo Moro potrà tornare ai messinesi. I lavori di restyling dell’area verde costati al comune quasi due milioni di euro (per i quali inizialmente era stata prevista la consegna per il 31 dicembre 2023) hanno compreso la ristrutturazione totale del parco grande quasi 14mila metri quadrati che ora prevede nuove panchine, installazioni e siepi oltre che un giardino che sarà dedicato anche a ricerche ambientali da parte dell’Ingv, Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (che formalmente dispone delle aree), col potenziamento delle reti di monitoraggio in ambito urbano ed extraurbano, con 38 stazioni sismiche.

È la prima volta che il parco viene ufficialmente aperto e reso usufruibile dai messinesi. Nel 1949 infatti  il Comune lo cedette gratuitamente all’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia per realizzare un centro d’eccellenza che non ha praticamente mai visto la luce malgrado precise clausole contrattuali. Nel 2017, oltre settant’anni dopo quell’accordo, e dopo le numerose polemiche, con tanto di occupazione simbolica da parte dell’Unione Inquilini, il Parco Aldo Moro tornava parzialmente in mano al Comune di Messina, grazie alla concessione in comodato gratuito di una parte del polmone verde per una durata di 29 anni. In teoria, però, dato che fino al 2021 il protocollo è rimasto solo sulla carta, nonostante fosse valido sin dal secondo successivo alla stipula dell’accordo di comodato d’uso. Non però la proprietà: quella resta in capo all’Ingv, perché, si legge nel protocollo d’intesa, “il Comune di Messina ritiene necessario proseguire l’attività di collaborazione con l’Ingv“. Che da parte sua, dal 2012 ipotizzava un accordo con Palazzo Zanca, non trovando collaborazione.

Il documento, siglato il 22 dicembre 2017 dal sindaco Renato Accorinti e dal legale rappresentante dell’Ente, Carlo Doglioni, e ribadito dall’attuale sindaco De Luca con lo stesso Doglioni, prevede la concessione a Palazzo Zanca di un fabbricato e di una vasta area verde su cui ricadono dei “ruderi a valenza architettonica”, affidate al Dipartimento Cimiteri e Verde Pubblico, mentre resteranno nella disponibilità dell’Ingv due fabbricati, con i relativi accessi. Nel dettaglio, il fabbricato A, locale principale destinato ad osservatorio, restaurato nel 2011 e abbandonato da anni all’incuria, e il fabbricato C, interrato, resteranno all’Istituto di Vulcanologia, “in quanto rientrano nelle strutture a destinazione strategica d’interesse nazionale e regionale ai fini di protezione civile”, mentre il fabbricato B, utilizzato come deposito e come alloggio del custode, la parte con i ruderi a valenza architettonica e l’area che circonda il fabbricato A saranno a disposizione del Comune, “in quanto non più necessari all’espletamento del servizio istituzionale”. Le opere di recinzione dell’area dei ruderi, l’illuminazione degli stessi spazi, e i lavori di scerbatura del lotto destinato alla fruizione pubblica saranno a carico del Comune, che si impegna a richiedere alla Sovrintendenza “l’eventuale finanziamento per una campagna archeologica volta alla fruizione dei beni”.

Da lì in poi il silenzio, rotto a febbraio dalla gara d’appalto da 1.380.732 euro per i lavori di ripristino delle condizioni del parco: fondi legati alla risorsa finanziaria REACT EU la cui scadenza di rendicontazione è al 31 dicembre del 2023. Il fine da perseguire con il contratto è la riabilitazione del verde urbano mediante l’incrementazione del patrimonio arboreo e floreale secondo gli obiettivi della European Green Deal. Ad aprile l’avvio dei lavori (in sinergia con l’Ingv) insieme ad altri tre progetti pilota rientranti nell’iniziativa “ForestaMe”.

A occuparsi direttamente dell’area quindi, secondo una delibera comunale, sarà la Messina Social City che, come previsto dal contratto di servizio vigente, si dedicherà ad “attività volte a realizzare in questo rinnovato spazio verde un punto di riferimento per i cittadini di tutte le età, realizzando un microcosmo di attività ed iniziative ed un punto di incontro e di crescita per cittadini di tutte le età ed un’oasi di verde dove cultura, socialità ed impegno sociale si fondono per dare vita al parco che dovrà rappresentare un modello di rigenerazione urbana“, si legge nel documento firmato dalla Giunta comunale che, però, affida la manutenzione e la cura del verde alla Messina Servizi Bene Comune.

 

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