MESSINA. “Dare priorità ai parcheggi periferici rispetto ai parcheggi di centro città favorendo così la diminuzione dei flussi veicolari verso e dal centro cittadino: la realizzazione di parcheggi in pieno centro non fa altro che attrarre traffico sulle arterie centrali ove peraltro alle esigenze dei residenti si sovrappone la domanda di parcheggio derivante dalla presenza di attrattori di vario genere”.

E’ la proposta che arriva dal sindacato Cisal, e che è diretta all’amministrazione comunale, perchè la inserisca come previsione nel Piano urbano del traffico e nel Piano generale della mobilità, oggi in fase di redazione. Il sindacato, però, arriva in ritardo: il Comune ha in progetto quindici nuovi parcheggi, da Gazzi a Papardo, per la maggior parte concentrati in centro città. La soluzione al parcheggio in centro? “Incremento dell’utilizzo delle biciclette”, si legge in una nota.

“Da rivedere l’utilizzo massiccio di tutte le strade del centro urbano per la sosta che riduce in modo significativo le sezioni e le velocità di percorrenza”, aggiunge il segretario generale Santino Paladino. “Gli interventi sul traffico veicolare dovrebbero avere l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza e fluidificare il traffico. Percorsi quali il Corso Cavour e la Via XXIV Maggio non possono non essere oggetto di importanti modifiche viarie che ne cambino l’aspetto,: la diminuzione delle intersezioni in tale ottica potrebbe risultare elemento da prendere in considerazione. Discorso a parte meritano la Via Vittorio Emanuele e gli assi di collegamento con le rampe autostradali. Sulle prima occorrerà intervenire per ridurre l’impatto dei restringimenti all’incrocio con il Viale Boccetta. Per quanto attiene Viale Gazzi, Viale Europa e Viale Giostra crediamo immaginabile il completamento del progetto di sostituzione degli impianti semaforici con le rotonde che, ove realizzato, ha apportato significativi benefici e che servirebbe ad una decongestione del traffico anche sulle arterie confluenti”.

“Un aspetto particolare assume la necessità di garantire una efficiente rete di trasporto pubblico locale ai cittadini della periferia e dei villaggi che, a fronte di un sistema di trasporti in atto limitato ed inefficiente, sono giornalmente costretti all’utilizzo del mezzo privato”, spiega una nota.

Infine la metroferrovia, che, scrivono dalla Cisal, “che, in atto, non rappresenta un’alternativa all’utilizzo del mezzo privato e per la quale deve immaginarsi un aumento delle corse e l’introduzione di un biglietto unico anche attraverso un accordo consortile Trenitalia/ATM”

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