PALERMO – Niente da fare per Antonio Ingroia. L’ex pm riceve il niet anche dal Riesame al quale si era rivolto dopo il sequestro di 151 mila euro. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di dissequestro ed Ingroia è stato condannato a pagare le spese del giudizio. Ingroia da amministratore unico di Sicilia servizi” società a capitale pubblico che gestisce i servizi informatici della Regione siciliana, Ingroia è accusato di aver preso indebitamente rimborsi di viaggio per 34mila euro e di essersi autoliquidato un’indennità di risultato di 117mila, sproporzionata rispetto ai risultati e scavalcando l’assemblea dei soci.

Ingroia, che è adesso avvocato, aveva rappresentato la pubblica accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia, lasciata la toga da pubblico ministero si era lanciato in politica, con risultati molto scarsi, lo scorso marzo con la lista del Popolo, presentata per mancanza di firme solo in 8 regioni, ha raggiunto soltanto lo 0,02%, con Rivoluzione civile nel 2013 era andata meglio ma non abbastanza da raggiungere la soglia di sbarramento. Poco dopo aveva ricevuto l’incarico da Rosario Crocetta per ammnistrare Sicilia servizi.

 

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