PALERMO. Dopo oltre 70 anni riapre al pubblico la Chiesa dei Santi Euno e Giuliano, ospitando, fino al 12 marzo, una straordinaria istallazione dell’artista egiziano Wael Shawky, vincitore a Torino della I edizione del Mario Merz Prize, nell’ambito della sezione Arti Visive di Bam – Biennale Arcipelago Mediterraneo, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo. Un’altra installazione di Shawky è visitabile a Palazzo Branciforte.
SS. Euno e Giuliano era una chiesetta della congregazione dei “seggettieri” di Palermo, abbandonata e dimenticata dopo i bombardamenti del ’43. Un attento restauro l’ha riportata alla vita, scoprendo sia la cripta con le nicchie per i cadaveri, che un sottostante ambiente ipogeo che si allunga sotto l’attuale piazza Magione.

 “SS. Euno e Giuliano, abbandonata dalla modernità e recuperata dalla contemporaneità – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – è un esempio di recupero e di dialogo con il territorio. Shawky ci propone un’opera straordinaria che è al di sopra di ogni religione e cultura. E ci dice che Dio esiste, qualsiasi sia il nome che gli diamo”.

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