PALERMO. Tre giorni di concerti da venerdì a domenica chiuderanno il cartellone di eventi musicali a Villa Malfitano. La musica continuerà ad avere uno spazio speciale tra le manifestazioni che per Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 si succederanno a Villa Malfitano sino a metà dicembre, portando nuova luce sui Whitaker e sul costume della Palermo fin de siècle.

Venerdì 30 novembre, alle 18, si terrà il concerto “Da Mozart a Debussy”. Ad esibirsi la pianista Giuliana Arcidiacono. Lo spettacolo si avvale della collaborazione dell’Istituto Superiore di studi musicali “Arturo Toscanini” di Ribera.
Sabato 1 dicembre, alle 18, il concerto “Intimamente”. Al pianoforte Chiara Volpes. “Intimamente è uno stato d’animo che viaggia con i suoni e ritorna in se stesso. Un programma in cui la ricerca timbrica, e l’ascolto dei sentimenti a essa legati, attraversa le epoche e va oltre il tempo”. Così lo definisce la pianista Chiara Volpes (26 anni), che ci porterà in un viaggio nella dualità del tempo, circolare e in divenire, ponendo al centro due importanti opere del Romanticismo tedesco. In apertura la Sonata k. 466 in fa minore di Scarlatti, misteriosa e quasi spiazzante, ai sei Klavierstücke op. 118, opera matura in cui Brahms si guarda dentro, cerca i contrasti e sperimenta nuove armonie. La seconda parte si aprirà con “Darknesse Visible” di T. Adès, brano contemporaneo su un tema antico di Jhon Dowland (richiamo al passato in una chiave nuova), per poi chiudersi con una selezione dei Phantasiestücke op. 12 di Schumann, perle di musica dedicate all’amata Clara e colme di emozioni e paure. “Spesso ci vengono imposti i programmi da suonare ai concerti, magari con dei pezzi d’obbligo; in questo caso mi hanno dato carta bianca e allora avrò la possibilità di esprimere al meglio ciò che in questo momento mi sento di voler dire al pubblico. Suonare con un’idea, con stati d’animo veri e non costruiti o imposti, ha un impatto completamente diverso”.
Domenica 2 dicembre, alle 18, l’ultimo appuntamento musicale del cartellone con “Whitaker’s Mauve Sound of Sicily”. Ancora una volta un evento curato della Compagnia “Tango Disiù – Le Musiche dei Porti”, con: Francesco Maria Martorana – chitarre e narrazioni , Nino Nobile – mandolino e mandola, Alessio Tarantino – percussioni.

Ingresso libero ai tre concerti sino ad esaurimento dei posti (via Dante 167).

Nei giorni scorsi gli eventi organizzati a Villa Malfitano, concerti, mostre, sfilate in abiti d’epoca, sono stati molti apprezzati dai visitatori.

Nelle stanze della villa la mostra “Tina Whitaker. La musica e ritagli di vita dei primi del ’900” con esposizione di edizioni e manoscritti musicali, articoli e programmi di sala che testimoniano l’assidua pratica della musica in casa Whitaker e la ricca veste musicale della Palermo liberty (scelti all’interno del fondo Whitaker da Claudia Oliva, Consuelo Giglio ed Enza Zacco).

Villa Malfitano sino al 15 dicembre sarà sede e palcoscenico di mostre, concerti, convegni.
Una serie di eventi che intendono ricordare e mettere in risalto le tracce lasciate dalle famiglie inglesi in Sicilia. Le famiglie inglesi tra fine ottocento ed inizio del novecento hanno lasciato in Sicilia, da Palermo a Messina, un’enorme impronta culturale ed economica. La rassegna fa parte degli eventi finanziati da “Palermo Capitale italiana della Cultura 2018”. Grazie al protocollo di intesa tra la Regione Siciliana, l’Assessorato Regionale al Turismo, il Comune di Palermo e la Fondazione Sant’Elia, nella splendida cornice di Villa Malfitano a Palermo, gestita dalla Fondazione Whitaker, è stato allestito un fitto calendario d’eventi, avviato il 17 novembre scorso, che puntano a celebrare, non solo l’immenso patrimonio culturale che la Villa e il suo parco rappresentano per la città di Palermo e l’intero territorio regionale, ma anche e soprattutto a sottolineare l’importante traccia lasciata alla fine dell’800 da alcune importanti famiglie inglesi, come la Whitaker, sul nostro territorio. Concerti, mostre, sfilate in costumi dell’epoca, convegni, volti a sottolineare, sia dal punto di vista culturale che sociologico, giuridico ed economico, l’impronta lasciata alla fine dell’800 dagli inglesi in Sicilia

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