Non otto ma “Lotto marzo”. Quest’anno si chiama così il giorno che celebra le donne di tutto il mondo. Donne che questa volta hanno deciso di cogliere la celebrazione come occasione di lotta per la disparità salariale: “Contro le discriminazioni salariali di genere, fatte di livelli contrattuali più bassi, di una retribuzione fino al 20 per cento inferiore a quella degli uomini a parità di mansione”, questo l’esordio della chiamata all’appello di numerose associazioni per mercoledì. E continua:

“Discriminazioni fatte di ricorso massiccio al part time involontario, di lavori non qualificati nonostante una maggiore scolarizzazione, di richiesta di dimissioni in bianco all’atto dell’assunzione, di maggiori contratti atipici e precari  da giovani e di pensioni da fame in vecchiaia”. Ma il lavoro non è l’unico argomento che ispira la protesta, quest’anno sarà occasione per le aderenti anche di riaffermare “il diritto all’interruzione di gravidanza gratuita e sicura, e per il riconoscimento ed il finanziamento dei centri antiviolenza ed il sostegno economico alle donne che denunciano le violenze“.  

Possono scioperare tutte le dipendenti sia nel pubblico che nel privato. Di seguito tutti i dettagli su come scioperare: https://nonunadimeno.wordpress.com/portfolio/sciopero-lotto-marzo

A Messina il Cedav Onlus, centro donne antiviolenza, dà appuntamento mercoledì alle 9 a piazza Duomo. 

“L’8 marzo le donne di 40 paesi del mondo hanno dichiarato uno sciopero globale dal lavoro produttivo e riproduttivo  – spiega Carmen Currò, presidente del Cedav – cui ha aderito anche la Women’s March di Washington. Sarà un immenso evento planetario cui parteciperanno milioni di donne. In Italia lo sciopero è indetto da “non una di meno”, di cui la rete D.i.Re, che raccoglie 77 Centri Antiviolenza sparsi su tutto il territorio nazionale, fa parte fin dal primo giorno. In ogni paese e in ogni città italiana ci saranno cortei, flash mob, assemblee. Anche a Messina ci sarà questo evento. Il Centro Donne Antiviolenza ha partecipato insieme ad altre donne, specialmente alle studentesse di varie scuole, lavoratrici e sindacati, a costituire anche Messina il Movimento “Non Una Di Meno”. Conclude Currò: “L’obiettivo è quello di mobilitare globalmente le donne con l’intento di incidere nel cambiamento della cultura che genera violenza maschile “.

 

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