MESSINA. Non accenna a placarsi la polemica sulle nomine di Cate De Luca, sollevata dopo l’annuncio di un’interrogazione parlamentare da parte della deputata di Articolo Uno Maria Flavia Timbro. Dopo i batti e ribatti fra le assessore Dafne Musolino e Carlotta Previti e il segretario provinciale Domenico Siracusano, e in attesa che si pronunci un organo terzo (come preannunciato dall’onorevole messinese), nel dibattito interviene anche il presidente regionale della Fenapi Sicilia Pietro Cascio.

Di seguito la sua nota:

“Nella mia qualità di Presidente Regionale della FENAPI Sicilia, mi trovo costretto ad intervenire in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Maria Flavia Timbro, delle quali rilevo la natura denigratoria e la evidente volontà diffamatoria. Non è la prima volta che la FENAPI viene tirata in ballo da esponenti politici che, senza avere alcuna conoscenza di questa realtà, cercano di infangare il prestigio e la credibilità di un Ente che è stato fondato a Fiumedinisi e che alla data attuale è presente in 78 provincie con sedi aperte in 19 regioni e che dà lavoro a ben 1500 persone. All’on.le Timbro rispondo invitandola a documentarsi meglio prima di lanciare accuse infondate, e la diffido formalmente dall’utilizzare espressioni insinuanti ed allusive con le quali si tenta di accostare la FENAPI ad una associazione di tipo criminale. Per tale ragione non posso che stigmatizzare anche le dichiarazioni del Segretario Provinciale di Articolo 1, Domenico Siracusano, che ha preannunciato l’avvio di un’indagine da parte dell’On.le Claudio Fava come presidente della Commissione Regionale Antimafia, attesa la chiara natura intimidatoria di questa preannunciata azione investigativa che in ogni caso ci troverebbe comunque  sereni ad attendere qualsiasi convocazione o richiesta perché a nessuno sarà mai consentito accostare la FENAPI alla mafia. Pertanto, nel riservare ogni azione a tutela dell’onore e della rispettabilità della FENAPI e di tutti i lavoratori che lavorano per FENAPI in tutta Italia, invito l’on.le Timbro e il segretario provinciale Siracusano ad evitare di debordare dai confini della critica politica rammentando che neanche le garanzie parlamentari rendono esenti dall’accusa di calunnia e diffamazione. Rivendico con orgoglio il fatto che alcuni degli attuali amministratori locali, presenti non solo nell’amministrazione De Luca ma anche in altri Comuni, abbiano lavorato con la FENAPI ed ascrivo questo fatto come la migliore attestazione della capacità, della qualità e della professionalità che FENAPI ha saputo esprimere formando professionisti validi ed indipendenti, che mi auguro che possano esprimere le loro capacità al servizio della Pubblica Amministrazione per un reale ed efficace cambio generazionale che consenta finalmente alla Sicilia di affrancarsi da baronati e potentati di partito e di sindacato che negli anni hanno occupato ogni posto disponibile (dal direttore generale all’usciere) presidiando la pubblica amministrazione come un fortino, che è stata spremuta fino all’osso, lasciandola infine usurata e sfruttata, ridotta ad un mero stipendificio incapace di produrre qualità”.

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