MESSINA. Monta la polemica per gli eventi natalizi in città a fronte dell’aumento dei casi di Covid registrati nelle ultime settimane. Dopo la richiesta del circolo PD del IV Quartiere, che si è rivolto all’amministrazione chiedendo di modificare il programma, a intervenire sulla questione è il sindaco Cateno De Luca, che nel corso di una diretta ha spiegato di non avere alcuna intenzione di annullare gli appuntamenti in calendario (a meno che una legge non glielo imponga). Nel frattempo sono numerosi i comuni italiani che hanno ripristinato alcune restrizioni in vista di Natale e San Silvestro per evitare assembramenti. È il caso ad esempio di Milano e Roma, dove sono stati annullati i concerti per la notte di Capodanno.

«Messina – ha commentato De Luca – sta diventando un caso nazionale perché il sindaco non annulla gli eventi, in quanto si mette in dubbio il perché bisogna fare gli eventi. Subiamo gli attacchi sul perché abbiamo fatto questo investimento (denunce, accessi agli atti, ecc). Noi avevamo pensato per la città di Messina un natale che finalmente avrebbe coinvolto tutta la città. Lanciano la crociata per annullare tutto. Questo meccanismo deve finire: prima ero il sindaco sceriffo e non andava e ora non va bene perché concedo tutto. Ma cosa volete?»

«Io dovrei annullare gli eventi perché lo Stato non fa lo Stato e perché c’è il problema della diffusione del covid?», chiede in diretta, con qualche frecciatina all’obbligo di vaccinarsi che «lo Stato non si prende la responsabilità di imporre. Quindi io che dovrei fare? Dovrei prendere il lanciafiamme e stanare tutte le feste che si organizzeranno dentro le ville e quant’altro? Oppure lo Stato ha intenzione di bussare porta per porta per non permettere le riunioni di famiglia allargate? Non è meglio stare all’aria aperta e passare il Capodanno all’aria aperta? Piuttosto che fare cenoni e feste? E lì chi controllerà il Green Pass, il sindaco? Si fanno i provvedimenti e si scaricano sui sindaci, sui prefetti e sui questori. Le statistiche che abbiamo esaminato – sostiene – hanno testimoniato che proprio da queste tavolate si è diffusa maggiormente la pandemia. Fate una legge e impeditemi di fare gli eventi in piazza».

Poi una disgressione su vaccini e Green Pass: «Io il mio dovere l’ho fatto. Farò anche la terza dose. Ho fatto due iniziative perché un uomo delle istituzioni deve conformarsi a quelle che sono le indicazioni delle istituzioni. Se i vaccini sono sicuri, lo Stato lo renda obbligatorio e si prenda la responsabilità di tutte le conseguenze. Io l’ho fatto perché sono un uomo delle istituzioni, ma è normale che ho anche io le mie riserve mentali, e se io fossi un normale cittadino avrei anche io le mie riserve mentali di fronte ad uno Stato che non vuole fare lo Stato».

Dure le prese di posizione. Tra queste, quella del Gruppo di iniziativa civica “RispettoMessina”, che in un’interminabile nota richiede l’intervento della prefetta Cosima Di Stani, spiegando che “i dati dei contagi del Covid si avvicinano a quelli dello scorso anno”.Il comitato teme “lo svolgimento di eventi pubblici, quali concerti ed altre iniziative, che creeranno, inevitabilmente, assembramenti di migliaia di persone; e durante i quali non potrà essere rispettato il necessario distanziamento sociale”, e quindi chiede a De Luca “di adottare, così come ha fatto in momenti contingenti simili, una ordinanza che disponga l’obbligo dell’utilizzo della mascherina protettiva in tutti gli spazi e luoghi pubblici non solo al chiuso ma anche all’aperto, e che disponga il divieto di assembramenti in cui non è possibile il rispetto delle norme sul distanziamento sociale.
Perché (fuor di metafora) ai cittadini messinesi poco importa che il sindaco aspiri a fare il presidente della regione o abbia altre aspirazioni politiche personali, perseguendo con le sue scelte una perenne campagna elettorale, ma importa, soprattutto, che nella sua qualità e funzione si adoperi per tutelare la salute pubblica. E, qualora il Sindaco De Luca non volesse svolgere certe funzioni, dovrà intervenire la signora Prefetto (magari superando il fatto di essere anche Commissario straordinario per il risanamento) per ricordargli che fra tali compiti vi sono anche i poteri di intervento per la tutela della sicurezza e della salute pubblica a livello comunale; sottolineando che, se a causa di mancati interventi dovessero verificarsi conseguenze pesanti, dovranno essere individuate le responsabilità”.

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