MESSINA. È fuori dalla mezzanotte di oggi, venerdì 26 gennaio, il disco d’esordio solista del cantautore messinese Dario Naccari intitolato “Multiverso”. Oltre ad ascoltarlo su tutte le piattaforme digitali musicali, sarà possibile assistere oggi dalle 20.00 in poi, all’evento di presentazione del disco, organizzato in collaborazione con il Collettivo Festa Nera e Tuma Records, presso la libreria Colapesce – libri, gusti idee. Il “Multiverso release party” inizierà a prendere forma con il live drawing di Maca, per poi passare al momento del talk, a cura di LetteraEmme, in cui l’artista si racconterà prima di abbracciare la chitarra e dare il via ad un live in acustico, accompagnato dalle performance di Nello Spazio e Tecla Brown. Su Kickstarter, invece, chi vorrà, potrà prendere parte alla campagna per supportare i costi di produzione in vinile dell’album in due modalità: con una donazione libera, per appoggiare il progetto, o con una donazione di 30 euro, che equivale al preordine vero e proprio del disco, che si potrà ricevere direttamente a casa o ritirare da marzo presso il banchetto del merchandising durante il “Metaverso Tour” che toccherà le principali città italiane.

L’album prodotto da Pietro Alessandro Aloisi de “Il Pan del Diavolo”, per Mezzanotte Label, ruota attorno a temi come la ricerca interiore, la fiducia in sé stessi e l’amore per il territorio.  Otto tracce tra inediti, singoli già pubblicati e una cover, per raccontare momenti vissuti con forti slanci di emotività, perdite di rotta e amore ritrovato per il proprio territorio. Così a brani pubblicati nei mesi precedenti, si aggiungono “Giovani in eterno”, “Il girono e la notte”, “Multiverso” e la cover di Frenk hi-nrg “Quelli che ben pensano”, in collaborazione con il rapper TUSCO, arrangiata suonando il beat con violini e una chitarra. La title track prova a rispondere a una domanda: quali sono le cause che determinano gli eventi della nostra vita? Qualcuno, si evince dal testo, parla della fortuna. Così Naccari mette nero su bianco come l’essere umano nell’imponderabile apprezzi il gioco dell’improvvisazione, cogliendo però, l’invito a vivere ogni momento con consapevolezza e presenza. Le canzoni di “Multiverso” raccontano, dunque, mondi leggeri dove la poesia diventa la mano capace di plasmare la realtà, che ci indica la strada di un percorso fatto di crescita personale e dignità spirituale. Secondo la teoria del multiverso, infatti, al di là dell’universo osservabile ne coesistono parallelamente molti altri e di conseguenza l’album diventa un invito alla scoperta dei vari strati della vita e delle molteplici possibilità a nostra disposizione, come le diverse facce di un dado. Ed è proprio un dado il protagonista della copertina del disco, opera della pittrice messinese Manuela Caruso, in arte MaCa, che ha voluto rappresentare i diversi livelli dell’esistenza umana, attraverso cui l’uomo viaggia ed esplora anche gli elementi del proprio animo interiore. Per portare in giro “Multiverso Dario Naccari ha scelto una band al 100% tirrenica con Giuseppe Alan Lisa alla chitarra, Aldo Scandurra al basso, e Giandomenico Mazzei alle percussioni.  

Quando e perché nasce Multiverso? 

L’idea di “Multiverso” si è creata naturalmente durante un percorso di ricerca personale. Dentro le canzoni c’è una visione dell’uomo come qualcosa che è sia contenuto che contenitore, in continuo divenire. In pratica c’è una connessione tra noi e ciò che ci circonda, e per me, mantenere questa connessione è essenziale per la vita. Il processo creativo del disco ha richiesto diversi anni, ma questo periodo prolungato mi ha permesso di elaborare e dare forma ad alcuni brani che esistevano da tempo, e che ancora non avevano trovato la loro forma definitiva. Queste canzoni sono il risultato di influenze significative provenienti anche dal mio periodo con i Demomode e, nel corso del tempo, hanno sviluppato una propria personalità distintiva. Oggi, “Multiverso” rappresenta un contenitore di esperienze ed incontri che ho vissuto, raccontate attraverso le note musicali che amo. In tutta la loro genuinità, queste canzoni mi fanno semplicemente sentire bene con me stesso.

Come e quanto ha influito la tua attività di musicoterapeuta nello sviluppo del disco? 

Sicuramente la musicoterapia, mi ha insegnato molto durante questi anni.“Privi della gabbia delle nostre convinzioni esploriamo il Multiverso, infinite soluzioni” è un mio modo di raccontare un atteggiamento sul quale ancora oggi mi sto allenando. Ovvero la disponibilità all’abbandonare ogni preconcetto; incontrando un evento o una persona, dovremmo rimanere fiduciosi nelle risorse che quell’incontro potrebbe avere per noi. Tipo… Parliamone avanti.

Dai pezzi di “Multiverso” si scorge un continuo flusso di coscienza e di riflessioni: le tortuose strade da percorrere nella vita, i ritmi frenetici e stressanti del quotidiano, una società alla deriva, ma anche la continua ricerca interiore, il saper assaporare le piccole cose che fanno star bene come la riscoperta del territorio, guidare lasciando un polverone dietro di sé e l’arrangiamento di un pezzo che ha segnato la tua adolescenza. È così che si diventa adulti? 

Spero di no, diventare adulti è un rischio se ti dimentichi come si gioca. Dentro l’approccio creativo e curioso esprimiamo il meglio di noi stessi. In generale cerco sempre di divertirmi nelle cose che faccio, e di essere onesto.

Un disco di critica e speranza, che si traduce in un sound che risuona come una comfort zone. È forse una metafora sonora per affrontare qualsiasi cosa col sorriso?

Nella musica si svolge il rito, molte delle mie sonorità sono già predisposte a quello stile folk americano contaminato dal blues. Dentro le chitarre acustiche, i violini e le parole che raccontano storie per tutti, si svolge il festival della vita. Io ho deciso di ballare sulla musica che mi prende allo stomaco, che riesce a suscitarmi più emozioni. Per quanto ne so, le emozioni ci fanno funzionare meglio.

Com’ è stato lavorare con Alosi de “Il Pan del Diavolo”?  

Ale è un artista di talento, e con la sua esperienza ha fatto molto per questo disco. Negli arrangiamenti abbiamo trovato la chiave giusta per ogni canzone, ed è divertente e stimolante lavorare con lui in produzione. In più, attraverso l’etichetta “Mezzanotte Label” mi supporta nella promozione e nella diffusione dei miei brani; ad ottobre, per il “MezzanotteFest”, abbiamo suonato a Milano all’Arci Bellezza, facendo qualche altra data in zona insieme alla Tirrenic Band. Sono soddisfatto del lavoro fatto fin qui, e delle energie ancora in gioco. Siamo proprio una bella squadra.

Tre motivi per sostenere con una donazione la campagna per supportare i costi di produzione in vinile di “Multiverso”.

Uno: Perché sostenere progetti locali è un modo di difendere il nostro territorio. Due: perché per fare musica ci voglio tanti anni di studio e dedizione, e non basta ritrovarsi con migliaia di seguaci sui social. Tre: Perché fa bene alla pelle.

Foto in copertina Francesco Algeri

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