MESSINA. Continua la lotta tra i residenti del centro cittadino, radunati da due associazioni, e la “movida”: uno scontro quasi ideologico che va avanti da anni, e che non si è placato neanche con le ordinanze che da due anni si susseguono. La recrudescenza dei contagi da coronavirus ha scatenato una nuova polemica, che le associazioni “Centro Storico Messina” ed il comitato “Centro Storico Vivibile” hanno subito cavalcato.

Di seguito la lettera aperta.

“I cittadini messinesi residenti nel centro storico continuano ad essere considerati “cittadini di serie B”, perché questa vasta area della città ha assunto ormai l’aspetto di una sorta di “zona franca”, in cui, soprattutto nelle ore serali e notturne, non vigono e non vengono applicate norme, regolamenti e ordinanze varie”.

“Ciò conduce ad atteggiamenti e comportamenti caratterizzati da arroganza, inciviltà, e totale mancanza di rispetto degli altri che perdura e si è accentuato anche in questo periodo particolare di emergenza sanitaria; periodo che dovrebbe portare ad un maggiore senso di responsabilità ed al rispetto delle varie disposizioni relative al contenimento della diffusione del Covid19. E questo avviene senza che ci siano i controlli e gli interventi adeguati e strettamente correlati alle varie ordinanze sindacali o ai vari decreti di valenza nazionale e regionale che finiscono così col rimanere solo sulla carta”.

“Si assiste così in maniera indiscriminata ad eventi musicali all’aperto di varia tipologia che necessiterebbero di autorizzazioni specifiche, con la creazione conseguenziale di assembramenti in cui non vengono usati i dispositivi di sicurezza e non viene assolutamente mantenuto il distanziamento sociale o alla prosecuzione della attività dei vari locali ed esercizi commerciali fino a notte inoltrata, e senza che ci sia un minimo di regole comuni. In questo totale regime di anarchia non si riesce più a comprendere quali siano le normative vigenti a livello locale, e soprattutto chi le deve fare rispettare”.

“Spetta dunque al Prefetto coordinare controlli efficaci sul territorio, alla luce anche del nuovo DPCM, e vigilare sulla loro effettiva attuazione, ed al Sindaco chiarire se hanno un senso le sue varie ordinanze emanate e che si sono accavallate creando elementi di contraddizione. Ciò nel contemperamento delle varie esigenze, il che non può però significare, come è avvenuto e sta avvenendo sempre più, abbandonare a sé stesso il centro storico con il prevalere di tutti quegli aspetti negativi che più volte sono stati evidenziati”.

 

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