La vicenda Messinambiente (udienza fallimentare l’8 febbraio  e costituzione della nuova società MessinaServizi bene Comune ancora ferma in consiglio comunale per discussione e voto), rischia di sfociare in una guerra civile. Da un lato i lavoratori, preoccupati per il loro futuro, dall’altro i consiglieri comunali, che quel futuro se lo ritrovano nelle loro mani, e non sanno bene come comportarsi. Dopo l’assalto a palazzo Zanca di ieri, da parte dei dipendenti di Messinambiente, era prevista per stamattina una commissione straordinaria, con la convocazione dei sindacati, per calendarizzare i lavori ed arrivare finalmente alla creazione della New.Co.

Ebbene, la seduta è durata quindici minuti, si è chiusa senza alcuna decisione, ed è terminata con la Digos “allertata” dal presidente del consiglio Emilia Barrile. «Si è creato un clima troppo teso, da tutti contro tutti. Capisco la frustrazione dei lavoratori, ma per poter decidere in serenità abbiamo bisogno di capire bene cosa stiamo facendo – spiega, riferendosi alla costituzione della nuova società – e se quello che stiamo facendo è il bene della città. Invece, c’è chi pensa di poter cavalcare la protesta esacerbando gli animi, costringendomi a prendere in considerazione l’ipotesi di tenere la seduta di consiglio a porte chiuse».

Il riferimento è a Clara Crocè, sindacalista della Cgil, che in commissione ha battibeccato duramente con il consigliere di Forza Italia Pippo Trischitta. I due già ieri in consiglio non se le sono mandate a dire. «Non tolleriamo più che ad ogni discussione si premetta “ci sentiamo minacciati”. Anzi, da oggi non faremo più da cuscinetto», replica la battagliera sindacalista.  Cos’è che esattamente i consiglieri vogliono approfondire? Tutto nasce da una nota dell’attuale dirigente del dipartimento Ambiente, Natale Castronovo, che in sostanza sconfessa le scelte del suo predecessore Domenico Signorelli. “Vengono assegnati adempimenti che chiaramente non rientrano nelle competenze di questo dipartimento”, scriveva Castronovo il 26 novembre. Di che competenze parla il dirigente? 

«Attività connesse alla costituzione della società MessinaServizi bene Comune, che non sono previste dal funzionigramma in capo a questo dipartimento, che non possiede le risorse umane e strumentali per poter sostenere le attività operative-gestionali dei servizi assegnati, e che non possiede neppure quelle conoscenze specialistiche necessarie per gestire il rapporto con soggetti esterni al dipartimento». In soldoni, secondo Castronovo, alla base del contratto di servizio previsto per MessinaServizi, c’è una scelta che assegna a strutture diverse la gestione della racolta dei rifiuti con quella dello smaltimento, «in contrasto – scrive il dirigente – coi principi di semplificazione ed economicità». Un problema che i consiglieri vogliono esaminare attentamente, oggi. Ma del quale erano al corrente dal 24 novembre.

 

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