MESSINA. La procura ha chiuso le indagini su Ylenia Grazia Bonavera, 24 anni, la ragazza che fu ustionata con la benzina. Per questo fatto è stato condannato a 12 anni, in primo grado, per tentato omicidio, il fidanzato Alessio Mantineo.

Adesso la giovane risulta indagata per favoreggiamento e falsa testimonianza perché sia quando fu sentita dalla Squadra mobile l’8 gennaio 2017, subito dopo il fatto, che poi davanti al giudice nel processo a carico del giovane, ha detto che ad aggredirla era stato uno sconosciuto quando invece le indagini hanno portato ad altre conclusioni. Per quelle dichiarazioni la procura ha chiuso le indagini nei confronti della ragazza difesa dall’avvocato Rosaria Chillè. Adesso scattano i venti giorni per presentare memorie, produrre documenti, chiedere atti di indagine al pubblico ministero o chiedere di essere sentita dal magistrato.

In particolare, la procura contesta alla ragazza di aver detto agli investigatori della Squadra mobile che a compiere il gesto era stato uno sconosciuto che aveva bussato alla porta di casa alle 5 del mattino e che l’aveva spinta a terra buttandole della benzina: una versione ribadita anche davanti al giudice nel processo abbreviato condizionato alla sua audizione.

Una versione che non ha trovato riscontro nel corso delle indagini e nelle testimonianze raccolte e che non è stata accolta né dalla procura e nemmeno dal giudice Salvatore Mastroeni, che lo scorso gennaio aveva condannato Alessio Mantineo.  Ad incastrare il ragazzo il video di una stazione di servizio che quella notte lo riprendeva mentre acquistava una bottiglia di benzina. Nelle motivazioni della sentenza il gup Mastroeni così spiegava l’atteggiamento della ragazza: “La sua ricostruzione dibattimentale è tra il surreale e l’incredibile in un soggetto alla fine fragile che avrebbe bisogno di un recupero non di perdersi al fronte del luccichio delle telecamere”.

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