MESSINA. La Corte di Appello di Palermo ha dato ragione alle associazioni dei consumatori ed ha riconosciuto che la mancanza di acqua dal 24.10.2015 al 03.11.2015 è dipesa dalla mancata attivazione da parte di AMAM del sistema di interscambio delle fonti.

Si tratta di un importantissimo successo (è la prima class action siciliana) e vede interessati -spiega Mario Intilisano dell’Unione nazionale consumatori di Messina, circa 100.000 cittadini messinesi che in quei giorni hanno patito e sofferto per la totale mancanza di acqua dai rubinetti.

La Corte di Appello – gli fa eco Antonio Cardile (Presidente Provinciale Codacons) – ha disatteso anche l’eccezione sollevata da AMAM che si trattava di evento eccezionale affermando che una frana non può oggi ritenersi imprevedibile.

La pronunzia, proseguono i due legali, è di grande importanza perché consente a tutti i cittadini messinesi, quali utenti del servizio idrico, di potere ottenere un risarcimento per il disagio patito senza la necessità di dovere promuovere singole cause con costi di gran lunga maggiori ed il rischio di pronunce contrastanti.

I legali ricordano che le cifre richieste assommano da un minimo di € 125,00 ad un massimo di € 800,00 a nucleo familiare in relazione al numero ed età dei soggetti.

Venerdì 18 Dicembre alle ore 10.30 verrà tenuta una conferenza su piattaforma zoom (le credenziali di accesso possono essere richieste a help@consumatori.messina.it o codacons.messina@gmail.com) ove saranno illustrate le modalità di partecipazione alla class action e verrà distribuita la nuova modulistica.

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