MESSINA. Dopo la Fasola e la Milani, e l’Aurora, l’Olimpia, l’Odeon, il Savio, il Golden, il Capitol e i tantissimi cinematografi scomparsi negli anni, cala il sipario anche sul multisala Iris, storico cinema di Ganzirri, ultimo baluardo della settima arte in zona nord. Fondato dal compianto Gianni Parlagreco, e gestito dal figlio Umberto, per più di due decenni è stato un punto di riferimento culturale in città.
“Buongiorno a tutti voi! Vi certifico e ufficializzo una cosa che già è palese. Il cinema Iris – si legge sui social – ha chiuso, fino a qualche settimana fa speravo fosse una chiusura temporanea, invece mi duole dirvi che non riaprirà, né sotto la nostra gestione né sotto la gestione di altri. Ho aspettato tanto per comunicarvelo perché con la mia famiglia avevamo imbastito una trattativa con una società che voleva continuare l’attività cinematografica, purtroppo però dopo mesi di trattative la cosa è saltata. Abbiamo provato a resistere al COVID, allo sciopero degli sceneggiatori, all’assalto delle piattaforme e chi di voi frequentava assiduamente il cinema ha potuto constatare in prima persona quante proiezioni erano effettuate per 1 o 2 persone. Alla lunga purtroppo abbiamo dovuto arrenderci all’evidenza: non è stato possibile rendere l’attività sostenibile. A questo si sono aggiunti problemi personali che hanno afflitto me e la mia famiglia, su cui non mi dilungo più di tanto, ma che hanno contribuito a rendere la gestione trascurata negli ultimi tempi. A meno di colpi di scena, dopo 25 anni, il percorso del cinema Iris si è concluso, e sicuramente la storia della famiglia Parlagreco con il cinema in questa città finisce qua. Come si dice in questi casi: non siate tristi perché è finita, ma siate felici perché è accaduto.E fate in modo che questa cosa non sia vana, restano altre sale in città, andateci!”.
Cosa è rimasto a Messina, che negli anni d’oro di sale ne ospitava a decine? Poco, pochissimo. Il Lux, l’Apollo, The Screen. Appena tre realtà, che fra alti e bassi, timori di chiusura, vendite giudiziarie e riaperture tentano di tenere in vita un comparto sempre più messo ai margini dalle piattaforme streaming.



