MESSINA. “Qualsiasi governo regionale degno di questo nome dovrebbe vergognarsi di un’autostrada, ed è già un titolo usurpato, come la A18 Messina-Catania. Invece da palazzo D’Orleans solo silenzio. Speriamo almeno sia imbarazzato”.

Paolo Starvaggi, segretario provinciale del Pd di Messina, commenta così la chiusura, ad opera del Comitato Operativo per la Viabilità in Prefettura, del tratto Giardini Naxos-Roccalumera in direzione Messina dell’autostrada, successivamente riaperta in serata dopo interventi “tampone”.

Il provvedimento arriva dopo settimane di incidenti, anche mortali, e di interruzioni perenni lungo l’arteria autostradale che il segretario provinciale del Pd non esita a definire “uno scandalo indegno di un territorio che fino a prova contraria dovrebbe essere italiano ed europeo, e come tale garantire minimi standard di decenza”.

“Nel giro di dieci giorni abbiamo assistito a tre morti, una carambola tra dieci auto e un mezzo pesante, scontri in tangenziale e da ultimo, provvedimento di rara gravità, della chiusura di un tratto di autostrada. Quanto ancora ci vorrà prima che si prendano provvedimenti seri, e non palliativi come quello di oggi?”, è la domanda retorica che il Partito democratico di Messina pone.

“Abbiamo sentito dire all’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, non più tardi di sabato scorso qui a Messina a discutere di ponte sullo Stretto, che gli interventi urgenti si scontrano con le lungaggini burocratiche. All’assessore – prosegue Starvaggi – per la sua quota parte temporale di responsabilità (parte della quale va ascritta anche al precedente governo che pure noi sostenevamo) chiediamo: cosa c’è di emergenziale nella frana di Letojanni, che sta lì da tre anni e mezzo? Cosa c’è di emergenziale in restringimenti di carreggiata ultraquinquennali, senza apparente ragione di esistere e senza che si sia mai vista l’ombra di un cantiere? Cosa c’è di emergenziale in una tratta che ha bisogno di una radicale ripavimentazione da almeno un decennio? Domande – continua – alle quali questo governo non riesce a dare risposta, nemmeno di facciata, nemmeno di circostanza. Non una sola voce, infatti, si è levata non solo per un doveroso mea culpa, ma anche soltanto per prendere posizione, mentre ogni giorno migliaia di pendolari rischiano letteralmente la vita per menefreghismo e incapacità della politica. Messina chiede soluzioni, non giustificazioni. Le pretende da anni, e le reclama adesso – conclude il segretario provinciale dei Democratici messinesi – non si indugi più con la vita delle persone”.

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