MESSINA. «Il Centro Storico di Messina è stato nuovamente oggetto di attenzione da parte degli organi di informazione per una serie di fatti negativi che hanno fatto emergere sempre di più il processo di degrado che l’intera area sta vivendo da anni, complice il silenzio di chi è responsabile del decoro, della sicurezza, della vivibilità del Centro Storico di Messina». Così l’Associazione Centro Storico, in riferimento «all’uccisione di una donna senzatetto avvenuta davanti ad una chiesa centralissima, al sequestro di locali che sarebbero stati gestiti da esponenti della criminalità, ai giudizi poco lusinghieri dei crocieristi che visitano la città, alla violazione delle leggi vigenti in tema di diffusione musicale di alcune attività commerciali, al ripetersi dei “botti di mezzanotte”, ecc».

«Emerge così, in maniera sempre più marcata, la realtà di un Centro Storico che invece di essere tutelato e valorizzato così come avviene normalmente (ricordiamo che i Centri Storici non sono quartieri comuni o uguali agli altri, ma per la loro peculiarità sono qualificabili come “beni culturali” sottoposti a tutela – D.Lgs. 42/2004 art. 10 comma 1 e 4 lettera G), è stato abbandonato a sé stesso, facendogli perdere la sua identità ed il suo fascino, fino al punto da far divenire ininfluenti il proprio patrimonio monumentale ed architettonico, culturale e storico, che sono (ripetiamo ancora una volta) la peculiarità per il quale un quartiere viene definito Centro Storico», sottolineano.

«Mancato rispetto delle norme nazionali sulla diffusione sonora nei locali che somministrano alimenti, ordinanza sindacale per l’orario di chiusura dei locali scaduta da più di un anno e non rinnovata, assenza di norme locali che regolano arredi esterni degli esercizi commerciali, assenza di un piano del colore per le abitazioni, isole pedonali non attrezzate ed invase da auto, diffusione sonora e schiamazzi notturni che non permettono il riposo dei residenti – elenca l’associazione Centro Storico – tutti problemi irrisolti nella zona maggiormente rappresentativa del Brand Messina».

«Tutto il lavoro fatto precedentemente dalla Amministrazione Comunale e dai Vigili Urbani è stato dimenticato: Jungle Messina – chiosano – Da pochi mesi, da quando i decreti nazionali anti Covid hanno permesso la riapertura dei locali all’esterno, alcuni di essi rimangono aperti in piena notte divenendo punti di aggregazione e fattori di disturbo per i residenti. Musica all’esterno dei locali, concerti e karaoke non autorizzati con amplificazione sonora. Con la conseguenza che gli operatori commerciali irrispettosi  discreditano una intera categoria la cui maggioranza lavora (e con grandi sacrifici) rispettando le leggi, e addirittura creando nei loro confronti concorrenza sleale».

«Chiediamo immediati interventi adeguati da parte del Prefetto, del Questore e del Sindaco della città di Messina, affinché ciascuno a secondo della propria sfera di azione, ponga la dovuta attenzione a quanto denunciamo da tempo, partendo dalla creazione di un gruppo di forze che faccia rispettare le leggi e le normative esistenti ai fini della tutela della vivibilità dei cittadini residenti, dei fruitori, dei turisti e di chi opera e lavora nel Centro Storico – scrivono – E ci rivolgiamo anche ai Consiglieri Comunali responsabilizzandoli per il loro ruolo, affinché considerino che la nostra denuncia non riguarda solo un gruppetto di cittadini che hanno avuto la determinazione ed il coraggio civico di costituirsi in Associazioni e Comitati organizzati, ma migliaia e migliaia di residenti in tutto il centro».

«L’Associazione Centro Storico di Messina sta lavorando ad un documento che racchiude richieste minime e mezzi individuati dagli abitanti ai fini di essere riconosciuto legalmente e giuridicamente come “area protetta a priorità residenziale in termini di destinazione urbanistica e di qualità ambientale“ dotandola di una propria normativa e di strumenti di protezione a sua difesa per quanto previsto in materia di tutela e salvaguardia della destinazione urbanistica dei luoghi storici; della destinazione urbanistica degli spazi privati; della qualità della vita dei residenti; del decoro dei luoghi pubblici e privati; della conservazione e/o incentivazione della vitalità diurna del Centro Storico: di attività artigianali, di esercizi di prossimità, di attività culturali vere e non fittizie; la nomina di un assessore al Centro Storico (munito di tutte le deleghe) e di una consulta permanente di cittadini residenti e commercianti; provvedimenti urgenti contro la mala movida; fissazione criteri per l’occupazione dello spazio pubblico da parte di esercizi di ristoro; applicazione tempestiva di sanzioni amministrative ai titolari di esercizi non in regola e chiusura di quelli refrattari o non in possesso dei requisiti», chiedono.

«Sono quindi necessari due tipi di misure politico amministrative: da un lato misure urgenti nel breve periodo per tentare di risolvere i problemi più gravi che attentano alla salute dei residenti, all’abitabilità e alla conservazione del Centro Storico, in linea con le proposte del documento che la nostra Associazione sta redigendo – concludono – dall’altro lato, si richiedono misure politico-amministrative a garanzia della conservazione e della sostenibilità del Centro Storico e i loro residenti nell’ambito di una pianificazione urbanistica e ambientale».

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