MESSINA. La decisione ufficiale, da parte dell’Acr Messina, di tornare a giocare nello storico stadio “Giovanni Celeste” risale a qualche settimana fa, dopo l’incontro a Palazzo Zanca fra il presidente Franco Proto e il sindaco Renato Accorinti. Una scelta che va di pari passo all’intento di sviluppare un progetto di ristrutturazione e riqualificazione della struttura ma che pone diversi interrogativi sul destino dello stadio San Filippo, da poco tempo ribattezzato “Franco Scoglio”.  Un quesito posto in una nota dai consiglieri circoscrizionali di “Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista”, Santi Interdonato, Antonino Sciutteri, Andrea Aliotta e Giampiero Terranova, i quali “ricordano” all’Amministrazione Comunale  l’obbligo di individuare una chiara strategia di impiego anche per l’impianto di San Filippo.

“Riteniamo – si legge nel documento – che struttura non possa essere declassata a semplice campo di allenamento da parte dell’Acr Messina, ovvero finire con l’essere messo a disposizione di squadre provenienti da altri territori in cerca di un impianto idoneo per affrontare il proprio campionato (vedasi la richiesta presentata la scorsa settimana dalla Leonzio, società proveniente da Lentini comune del catanese). Non può considerarsi soddisfacente nemmeno il fatto che lo stadio venga usato per ospitare i concerti, senza dubbio attività positiva sotto tutti gli aspetti, ma sporadica nel tempo. Al S. Filippo – Franco Scoglio – proseguono i consiglieri – si deve continuare a fare calcio e se non si disputeranno le partite della prima squadra della città è giusto che si creino i presupposti per fare in modo che l’impianto venga messo a disposizione della restante parte del calcio messinese costituito da tutta una serie di associazioni sportive impegnate nei campionati dilettantistici minori, alle quali occorre ricordarlo, qualche anno addietro è venuto a mancare il campo comunale di Galati Marina travolto dalle mareggiate e mai dal Comune effettivamente rimpiazzato”.

Secondo i quattro consiglieri circoscrizionali “il pericolo all’orizzonte è che se non regolarmente impiegato, il S. Filippo – Franco Scoglio, costituente un pezzo importante del patrimonio comunale, possa finire in uno stato di sostanziale abbandono. Si tratta, invece, di una risorsa che va messa a disposizione della città attraverso l’individuazione di procedure amministrative efficaci e sostenibili. Forse – conclude la nota – anche in questo caso si può pensare ad un conferimento in gestione pluriennale attraverso una procedura ad evidenza pubblica che premi il miglior progetto possibile”.

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