MESSINA. La questione dell’ex Hotel Riviera di Messina va chiusa una volta per tutte. È quanto chiede il sindaco metropolitano, Renato Accorinti, con un atto di indirizzo (non è il primo) che invita il dirigente della IV Direzione della ex provincia, Armando Cappadonia (ad interim ai Servizi tecnici Generali), ad agire “per quanto di sua competenza… per poter procedere in tempi brevi, alla stipulazione dell’atto formale di permuta degli immobili”.

Di cosa si tratta? Nell’estate del 2016, il commissario Straordinario Filippo Romano era riuscito a “sbarazzarsi” dello storico albergo modificando il bando di vendita, che avrebbe previsto, oltre al pagamento di una somma in contanti pari a 7.600.000 euro, la possibilità di offrire un edificio in permuta con valore certificato dal Tribunale pari a 8 milioni. Una modifica che aveva permesso alla Neptunia spa del gruppo Franza di offrire un proprio edificio, nel tratto di via Acireale che porta il nome di Giuseppe Franza, da destinare a scuole ed uffici.

Nel giro di un anno, però, la pratica non è andata avanti, da qui l’atto di indirizzo. A essere chiamato in causa, non soltanto Cappadonia (che dovrà curare l’acquisizione e le procedure di trasformazione “ove possibile” in istituto scolastico), ma anche Anna Maria Tripodo, che dirige ad interim la seconda Direzione, Affari Finanziari e Tributari e dovrà assicurarsi l’introito dell’importo previsto a compensazione della differenza di valore tra i due palazzi. I lavori di adeguamento dell’edificio che andrà alla ex Provincia saranno a cura della Neptunia, che impegnerà 1.045.188 euro.

Il “Riviera Grand Hotel” segnò l’inizio dell’attività del gruppo Russotti nel 1963. Nel 1991, fu stipulato l’atto di vendita del 4 stelle di viale della Libertà con un pagamento a rate pari a 30 miliardi e 886 milioni di lire. Ben presto, iniziarono le incomprensioni tra Palazzo dei Leoni e gli imprenditori, complicate dalle inchieste di Tangentopoli, dalla revoca della concessione per l’ampliamento dell’immobile da parte del Comune e da un lungo contenzioso avviato quando, a guidare la Provincia, era Giuseppe Buzzanca (1994-2003). L’unica parte dell’albergo a sopravvivere, per alcuni anni, fu il ristorante “Il Galeone”, che offriva una vista mozzafiato sullo Stretto.

Il passaggio del “Riviera” ai Franza sembra, paradossalmente, chiudere un cerchio: a mettere in difficoltà l’albergo, in fondo, fu proprio la realizzazione degli approdi privati gestiti dal gruppo, nati proprio di fronte.

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