MESSINA. Ex deposito munizioni Campo Italia, ex stazione R.T. Faro Due Torri, polveriera di Camaro, padiglione della Dogana, castel Gonzaga, forte Castellaccio, forte Ogliastri, forte Schiaffino, forte dei Centri, forte Campone, forte Petrazza, forte Spuria: sono i beni immobili di proprietà del demanio e in capo a vari ministeri per i quali il comune di Messina stipulerà un protocollo d’intesa con accordo attuativo per valorizzazione e sfruttamento.

Palazzo Zanca e la direzione regionale siciliana dell’Agenzia del Demanio firmeranno un accordo per “l’avvio di un rapporto di collaborazione finalizzato alla dismissione, razionalizzazione nonché alla valorizzazione, anche a rete, di immobili pubblici di grande pregio storico artistico, situati lungo la costa e lungo itinerari storico — religiosi e ciclopedonali, per favorire il turismo lento, la scoperta di territori e destinazioni minori attraverso la mobilità dolce del territorio di Messina”.

L’iniziativa di valorizzazione è stata inserita nell’ambito del progetto “Valore paese Italia”, il programma promosso dall’agenzia del Demanio, dal ministero dei Beni culturali, da Enit (l’agenzia nazionale per il turismo) e da Difesa Servizi SpA

In cosa consisterà l’accordo (che discende da un protocollo d’intesa firmato a novembre 2018 tra il Demanio e la Regione Siciliana)? “Valorizzazione con variante urbanistica per la successiva vendita con previsione di premialità all’Ente comunale”, “valorizzazione con concessione di valorizzazione” e “Concessione”.

Spetterà all’Agenzia del Demanio “individuare il più idoneo percorso di valorizzazione per ciascuno degli immobili”, e “promuovere, per gli immobili che necessitano di variante urbanistica, le prescritte procedure”, e riconoscere al comune di Messina una “quota premiale” al termine dell’iter, “successivamente all’acquisizione delle relative somme al bilancio dello Stato”. Palazzo Zanca, in sostanza, percepirà una provvigione per ciascuno dei beni che sarà venduto: e infatti è previsto che il portafoglio immobiliare si possa allargare con altri immobili attualmente non previsti nel piano.

A carico del Comune, invece, a “garantire la piena conformità e coerenza dei programmi di valorizzazione con le previsioni dei vigenti strumenti di pianificazione urbanistica, in particolare, verificando la compatibilità dello status urbanistico degli immobili rispetto all’iter di valorizzazione, provvedendo – ove necessario – all’attivazione delle opportune procedure amministrative di adeguamento urbanistico e semplificazione amministrativa“, e “promuovere gli iter di concessione “.

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