MESSINA. Il patrimonio edilizio scolastico messinese? Non è sicuro. Lo afferma Legambiente, che nel XVIII Ecosistema Scuola, presentato oggi a Roma nel corso del secondo Forum Scuola Innova, fa il punto della situazione, E scopre che oltre il 41% degli edifici scolastici nazionali (pari a 15.055) si trova in zona sismica 1 e 2, cioè a rischio di terremoti fortissimi o forti; il 43% di questi risale a prima dell’1976, e cioè a prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica; solo il 12,3% delle scuole presenti in queste aree risulta progettato o adeguato successivamente alle tecniche di costruzione antisismica.

La situazione in riva allo Stretto? Pessima: città in area sismica 1, Messina possiede 115 edifici scolastici di cui ben 96 risalenti a prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica. E non va meglio con la messa in sicurezza: continuando con gli attuali ritmi (18 interventi in quattro anni), si realizzerebbe nei prossimi 150 anni.

Una buona notizia, l’unica, viene dalla Regione: le scuole siciliane dei comuni capoluogo in aree a rischio sismico sono il 96,4%, ma quelle costruite secondo criteri antisismici il 24,4% (quasi 11 punti sopra la media nazionale),

Analizzando le linee di finanziamento degli ultimi quattro anni, si note che solo il 3,5% degli interventi ha riguardato l’adeguamento sismico delle aree a rischio (532 interventi per 15.055 edifici), con una tempistica tale da permettere il raggiungimento dell’obiettivo sicurezza in quelle aree solo tra 113 anni.

Nel complesso, dall’analisi realizzata da Legambiente sui Comuni capoluogo emerge la fotografia di un patrimonio edilizio scolastico di bassa qualità, con carenze significative di vario tipo, dalla messa in sicurezza antisismica all’adeguamento alle normative (circa 1 scuola su 2 non ha il certificato di idoneità statica, di collaudo statico, di agibilità e di prevenzione incendi). Gli enti locali che hanno risposto al questionario dichiarano la necessità di interventi di manutenzione urgenti per il 43,8% del totale nazionale, dato in crescita rispetto allo scorso anno, emergenza che aumenta nei territori del Sud (56%) e nelle Isole (50%). E i tanti soldi messi a disposizione per il miglioramento dell’edilizia scolastica, ben 9,5 miliardi dal 2014, non hanno contribuito efficacemente al raggiungimento dell’obiettivo: solo 4 miliardi sono stati finanziati per la realizzazione di 12.271 interventi, di cui però risultano conclusi solo la metà.

L’investimento fatto ha inciso pochissimo sulle riqualificazioni necessarie, con solo 437 nuove scuole e pochi interventi finalizzati all’efficientamento energetico e alle energie rinnovabili (9% del totale pari a 1.054 sui 12.271 totali), e solo 505 interventi di adeguamento sismico (4%).

Il maggior numero degli interventi ha riguardato parti non strutturali degli edifici.

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