MESSINA. In relazione alla perdita dei finanziamenti del Fondo Unico regionale da parte del Teatro di Messina, riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’ex presidente Maurizio Puglisi. Di seguito il testo completo:

Gentilissimo Direttore,

In relazione alla mancata assegnazione del Furs per l’anno 2017 al Teatro di Messina, viste le ultimissime stupidaggini dette anche da parte di autorevoli esponenti politici cittadini, corre l’obbligo di alcune precisazioni.

Com’è noto ormai ai più, la normativa che regola l’accesso ai contributi sul Fondo Unico Regionale, prevede una redistribuzione tra il personale amministrativo e il personale totale secondo delle percentuali che, nel corso di un triennio, avrebbero dovuto portare, secondo quanto previsto dalla lettera C del comma 4 della legge regionale 9 del 7 maggio 2015, ad avere una percentuale di amministrativi non superiore al 30% del personale totale.

Avendo perfettamente consapevolezza della necessità e dell’urgenza di regolare la questione delle mansioni del personale al fine di non rimanere esclusi dai contributi Furs, con delibera n. 22 dell’11/05/2015 il Cda da me presieduto approvava il regolamento di organizzazione dell’Ente con relativa dotazione organica (o, come viene erroneamente chiamata, pianta organica).

Nella redistribuzione delle qualifiche abbiamo naturalmente tenuto conto delle mansioni che i lavoratori dell’Ente già svolgevano in seno al Teatro e abbiamo stabilito che, relativamente al personale a tempo indeterminato, fossero previsti su 59 dipendenti, 39 appartenenti all’area tecnica, e 20 appartenenti all’area amministrativa. Mi sembra anche logico e normale che a stabilire chi fa che cosa sia l’amministrazione dell’Ente, e tale scelta viene fatta esclusivamente nell’interesse dell’Ente.

Sulla base di quest’atto amministrativo così importante, viene presentata nell’anno 2015 l’istanza per l’accesso ai contributi Furs dove, secondo quanto previsto dalla stessa circolare, la percentuale viene calcolata su tutti i lavoratori dell’Ente (sia a tempo indeterminato che a tempo determinato). Faccio a tal fine la mia dichiarazione che viene asseverata dal Collegio dei Revisori dei Conti, e al Teatro di Messina viene assegnato un contributo di € 616.000.

Nell’anno 2016 la circolare, tra le ulteriori novità, prevedeva che la percentuale fosse commisurata solo tenendo conto dei lavoratori a tempo indeterminato, quindi, sulla base della delibera sopracitata, faccio la mia dichiarazione, sempre asseverata dal Collegio dei Revisori dei Conti (il rag. Iervolino per la cronaca), e al Teatro di Messina viene assegnato un contributo di 550.000 euro. A questo punto, però, nella sua opera di giustiziere, il Rag. Iervolino pensa bene di mettere in atto una denuncia nei miei confronti per false dichiarazioni in quanto la percentuale dichiarata nel 2016 è diversa da quella indicata nel 2015, per cui una delle due (ancora non ho capito quale) doveva essere necessariamente falsa. Interviene quindi un ispezione da parte del Dipartimento regionale e le somme del 2016 vengono congelate. Sulla questione del Furs 2016 registro la totale assenza dell’attuale amministrazione che non sta facendo nulla per difendere il proprio interesse lasciando che ad “altri” (il Collegio dei revisori dei Conti), il compito di cercare di salvare il salvabile. Mi sarei aspettato comunque un’attività che avrebbe potuto eventualmente colmare questa lacuna, un provvedimento di organizzazione, un ulteriore delibera di Cda, un interlocuzione con l’Assessorato regionale volta a trovare una soluzione. Nulla di tutto questo.

Nel frattempo viene pubblicata la circolare del 2017. In essa viene meno quanto previsto nel 2016 che restringeva il calcolo della percentuale solo ai lavoratori a tempo indeterminato, prevedendo, quindi, che la stessa potesse essere calcolata tra il personale amministrativo e il personale totale dell’Ente.

Possono essere presi in considerazione, quindi, tutti lavoratori precari artisti e tecnici, di cui il Teatro si serve necessariamente per le proprie attività. Ebbene cosa fa l’amministrazione dell’Ente? Si autoesclude dall’accesso ai contributi dichiarando che non possiede il requisito previsto dalla legge in quanto privo di dotazione organica! FALSO.

Ricordo a tutti la delibera n. 22 dell’11/05/2015 che non è stata mai revocata e sulla quale non è intervenuta nessuna pronuncia di illegittimità. Ignorare un atto amministrativo perfettamente valido costituisce, a mio avviso, colpa grave che sta generando in capo all’Ente un danno patrimoniale di notevole entità.

Ho cercato di porre queste e altre questioni attinenti il Teatro di Messina all’attenzione della stampa, producendo una documentazione esaustiva di quanto affermato, per cui vorrei invitare i nostri esponenti politici che stanno trovando sulla questione teatro una passerella per farsi vedere in vista delle prossime elezioni, di stare attenti e di informarsi per bene e di leggere le carte prima di dare retta alle ripetute e numerose bugie fin qui dette. Potrebbero incorrere in cattive figure visto che le bugie, comunque, hanno le gambe corte.

La ringrazio per la Sua attenzione

Maurizio Puglisi

 

Maurizio Puglisi

 

 

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