MESSINA. L’acqua di Messina è potabile o non è potabile, domanda il comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto”? La domanda nasce da un’ordinanza di settembre scorso, a firma del sindaco Federico Basile, che vietava l’acqua “per fini diversi da quelli igienico sanitari”, che risulta tuttora in vigore e mai revocata: circostanza confermata dall’Asp di Messina, che da parte sua dovrebbe effettuare i controlli esterni dell’acqua destinata al consumo umano sulla rete di distribuzione, ma che ancora non ha formalizzato i risultati.

Tutto nasce dall’ordinanza comunale, emanata all’indomani dell’immissione in rete dell’acqua proveniente dai quattro pozzi, scavati in emergenza verso la fine di quest’estate per far fronte alla perdurante crisi idrica, di Briga 1 e 2, Busà e Cucinotta. L’ordinanza, spiegava Basile all’epoca, era stata emanata in via precauzionale e in attesa dell’idoneità al consumo potabile che sarebbe dovuta arrivare da parte dell’Asp, ma analisi preliminari condotte da un laboratorio privato su incarico del comune di Messina non aveva rilevato alcun problema e avevano confermato la potabilità. E quindi, seppure “ufficiosamente”, l’acqua si poteva bere.

L’ordinanza, però, non è mai stata ritirata, e l‘Asp non ha ancora rilasciato il giudizio di idoneità. Il comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” ha chiesto lumi all’Amam in due occasioni,  il 16 dicembre 2024 e il 25 gennaio 2025, “senza ottenere alcuna risposta”, spiegano. La stessa domanda è stata posta all’Asp che, dopo un contorto burocratese, e senza fornire alcuna risposta riguardo all’idoneità al consumo che avrebbe dovuto rilasciare, si è limitata a ribadire che vige ancora l’ordinanza sindacale che raccomanda di utilizzare l’acqua ai soli fini sanitari, aggiungendo pilatescamente che “i campionamenti effettuati nel comune di Messina non hanno evidenziato grosse criticità”.

Il comitato si è quindi rivolto alla procura della Repubblica per accertare se ci siano violazioni “in tema di salvaguardia della salute pubblica, tutela della salubrità dell’acqua”, ma anche “trasparenza dei dati sulla produzione e qualità dell’acqua potabile”: perchè, rilevano dal comitato, i dati sulla qualità dell’acqua a Messina, che dovrebbero essere pubblicati dall’Amam, non sono rintracciabili (o meglio, ci sono, ma sono sul vecchio sito, e risalenti al 2010)

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