MESSINA. «La Fp Cgil e la Uil Trasporti a seguito delle dichiarazione del Sindaco De Luca, che in sede di trattativa sindacale ha annunciato l’adozione della deliberazione della Giunta Comunale sulla liquidazione della società Messina Servizi Bene Comune, condividono la necessità espressa da numerosi Consiglieri Comunali che si apra un confronto di merito all’interno del civico consesso ma ritengono opportuna, se non addirittura necessaria, che la convocazione di un Consiglio Comunale sia aperta alle parti sociali per discutere del futuro della MSBC valutando ogni aspetto che le scelte politiche faranno scaturire per il servizio, i cittadini ed i lavoratori interessati». È la richiesta congiunta delle due sigle sindacali in merito alla società di gestione rifiuti.

«Le vicende che negli ultimi anni hanno interessato l’intero settore dell’igiene ambientale – si legge in una nota – hanno determinato gravi conseguenze per la gestione del servizio, per il rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa e per il pieno soddisfacimento dell’utenza. Alla luce del recente parere formulato dalla Corte dei Conti Sicilia e delle decisioni consequenziali che si intenderebbero assumere in merito all’applicazione dell’art.14 delD.Leg.vo 175/2016, i sindacati manifestano forti perplessità e ritengono che solo un obbligatorio e doveroso approfondimento, con il massimo coinvolgimento delle istituzioni di specifico riferimento e competenza, possa evitare il rischio di errori che comprometterebbero il valore aggiunto del mantenimento, nelle mani del pubblico, della gestione del servizio di raccolta e spazzamento con aggravi economici per l’utenza ed inevitabili problematiche occupazionali. È grande il timore di queste Organizzazioni Sindacali – prosegue il comunicato – che la fretta con cui è in uso da tempo prendere deliberazioni che hanno già visto in Consiglio la liquidazione ed il proliferare di vecchie e nuove società partecipate sia, in maniera ingiustificata e pericolosa, anche in questa occasione foriera di atti non supportati da reali esigenze finanziarie o normative, ma unicamente scelte politiche che specialmente nel caso del servizio rifiuti, potrebbe non coincidere con gli interessi della cittadinanza».

 

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