LIPARI – “Vergognatevi”, così annuncia Sandro Biviano su Facebook che il Comune di Lipari ha revocato per lui e i tre fratelli l’assistenza domiciliare. Si tratta di due fratelli e due sorelle (Sandro, Marco, Palmina ed Elena) tra i 35 e 44 anni che soffrono di una grave forma di distrofia muscolare degenerativa. Avevano ottenuto l’assistenza dopo due anni in cui i due fratelli maschi avevano vissuto in una tenda di fronte a Montecitorio per protesta. Tornarono a Lipari nel 2015 quando fu attivata loro l’assistenza domiciliare e un’assistenza a cura del Neurolesi di telemedicina. Da allora vivono in una parte isolata dell’isola assieme alla madre, rimasta vedova dopo che il marito è morto della stessa malattia di cui sono affetti i figli. Assistenza domiciliare interrotta dall’1 gennaio.

Solo a maggio scorso, Crocetta esultava per l’approvazione della legge regionale che permetteva ai quattro di avere un assegno mensile a testa pari a 1800 euro circa, per una somma totale di 88.400 euro l’anno per tutta la famiglia. E potrebbe essere proprio questo il motivo per il quale è stata revocata loro l’assistenza: ““Continuiamo ad erogare noi l’assistenza domiciliare sanitaria, mentre per l’assistenza sociale eroghiamo loro un assegno mensile”, spiega Gaetano Sirna direttore generale dell’Asp di Messina. “Ci auguriamo che non sia così, dal momento che il decreto del 10 maggio che ha istituito l’assegno non ha modificato l’articolo 6, ovvero quello che sanciva l’assistenza domiciliare per i Biviano”, sottolinea Francesco Rizzo, che assieme a, Giosuele Fonti, Annarita Gugliotta, Giusy Lorizio, Franco Muscarà, consiglieri di Vento Eoliano e Noi Eoliano hanno presentato un’interrogazione in consiglio comunale a Lipari per conoscere le ragioni della revoca dell’assistenza domiciliare.

Aggiornamento delle 16,15. “Il servizio non è stato revocato ma molto semplicemente è scaduto il 31 dicembre del 2017”, spiega invece il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni,  che sottolinea: “Era erogato dalla Regione che trasferiva i soldi al Comune, trasferimento terminato a dicembre”.

E continua: “Abbiamo previsto in bilancio 80 mila euro per integrare il servizio, per i Biviano e per tutti gli altri abitanti con disabilità. L’attenzione nei loro confronti resta altissima, aspettiamo solo il parere dei nostri legali per sapere definitivamente sa sarà possibile integrare nonostante la loro formale rinuncia, se saremo nelle condizioni di integrare, lo faremo senza esitare: è stato questo Comune ad acquistare l’anno scorso un pulmino per il trasporto di disabili di cui usufruiscono tutti i disabili, compresi i Biviano”

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