MESSINA. Poteva mai Dino Bramanti restare in silenzio dopo i “pizzicotti” di Cateno De Luca, immediatamente successivi alla firma del “patto per Messina”, quella specie di accordo di non belligeranza disatteso solo dopo qualche ora dal deputato regionale di Sicilia Vera?

No che non poteva. Ma ha atteso qualche giorno, per evitare di cadere nelle provocazioni del marpione De Luca, che di stuzzicare gli avversari non perde mai opportunità. A Bramanti, l’occasione l’ha poggiata su un piatto d’argento Antonio Briguglio, fedelissimo di De Luca e con lui candidato al consiglio comunale (dopo essere stato designato assessore ma aver rinunciato), che ieri, per le conseguenze della querelle Bramanti/De Luca, si è ritirato dalla contesa.

Ho apprezzato il garbo, la sincerità e l’onestà intellettuale – ha spiegato Bramanti – che hanno portato Antonio Briguglio, che era stato il promotore del contatto e dell’interlocuzione che ha poi portato alla conferenza stampa congiunta con Cateno De Luca, a chiedere scusa a me ed alla mia famiglia per quanto accaduto sabato e per la violazione di quel Patto. Ho apprezzato anche che Briguglio, nel ritirare il sostegno suo e del gruppo Riabilitiamo Messina a Cateno De Luca, che lo aveva designato assessore, abbia usato più volte il termine “stile”.

Poi l’affondo: “Ha ragione, è una questione di stile e aggiungo anche di metodo. Per me, ma vedo anche per lui,   la politica è ben altro: è dialogo, confronto, condivisione. Sia io che Briguglio nel portare avanti quel Patto di fair play ci avevamo creduto e neanche per un istante abbiamo pensato che potesse venire meno la lealtà o che fosse un bluff. Spero che questo sgradevole episodio non gli abbia fatto perdere la speranza né la voglia di continuare a fare politica. Io non l’ho persa. Tutt’altro. Da sabato ad oggi non è stato il solo a darmi parole di solidarietà ed a comprendere come alcuni valori, come quelli in cui io credo, debbano essere difesi a testa alta, con la consapevolezza che una politica leale, fatta di ascolto e di proposta, possa davvero cambiare Messina. Da sabato continuo a ricevere messaggi e telefonate di quanti hanno compreso che la politica del dialogo e della proposta è l’unica strada per rilanciare Messina, una città che negli ultimi 5 anni sembra aver perso persino la speranza. Voglio dire grazie ad Antonio Briguglio per le sue parole e per un gesto nobile che al giorno d’oggi è davvero raro. Non dobbiamo rassegnarci ad un modo di fare che allontana la gente dalla politica vera e che fa perdere la fiducia in chi ci rappresenta nelle sedi istituzionali”.

Pur non nominandolo mai direttamente, quindi, Bramanti ha preso le distanze da De Luca. Che da parte sua non ha lesinato in altre stoccate, raccolta in un video girato stamattina mentre si dirigeva a Palermo: “Non posso immaginarmi che qualcuno pretendeva che mi astenessi sulle valutazioni politiche sulla sua coalizione, perchè significa pretendere che si spegnessero così”. Poi ha parlato di “proposte che mi sono state fatte e che non sono stato nemmeno a sentire“, senza scendere nei particolari. Conclusione? “Non si può fare passare per la vittima di Cateno De Luca. Questa è una campagna elettorale, e c’è una dialettica che prescinde dalla persona”.

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