MESSINA. Due corse (alle 18 e alle 22), 106 vetture, poco più di 150 passeggeri, 54 pedoni controlli a due vetture “sospette” (uno era un carro funebre), e un irregolare che col camper veniva addirittura dal belgio. Nonostante il bottino prevedibilmente magro, il sindaco di Messina Cateno De Luca, che ha per la seconda volta “bloccato lo Stretto” (in realtà il blocco è stata solo una diretta facebook, dal momento che in area portuale l’amministrazione non ha alcuna autorità, e infatti i controlli li ha effettuati la Polizia di stato), ha di nuovo guadagnato le luci della ribalta, annunciando nuovi e più draconiani provvedimenti.

«Creerò un blocco e da qui non si passerà più. Fino al serpentone il padrone non sono io, ma dopo potrò stabilire io le modalità di attraversamento dal serpentone al territorio comunale. L’ordinanza sarà operativa dal 6 aprile. Dall’8 a Messina non si entra più. Me ne frego se il Ministro dei Trasporti non agisce, se non agiscono loro lo faccio io. Schiererò il mio esercito nel mio territorio e bloccherò il transito, perché le modalità di attraversamento nel mio territorio le stabilisco io». È quanto annunciato stasera dal sindaco Cateno De Luca, che nel corso della sua diretta dal porto di Messina ha ribadito nuovamente quanto aveva già annunciato durante il primo “blocco” dello Stretto (che blocco non è stato), specificando l’entrata in vigore della sua banca dati per monitorare gli accessi e regolamentare il traffico.

Come già ribadito più volte, la banca dati (che De Luca ha offerto agli altri sindaci d’Italia) servirà a registrare con 48 ore di anticipo chi arriverà nell’isola (spiegando le motivazioni del viaggio), consentendo ai sindaci dei comuni di sapere chi dovrà mettersi in autoisolamento, “prima che qualche balordo infetti tutta la comunità”. Chi non è il regola? “Verrà rispedito indietro”, specifica De Luca, annunciando vari blocchi per i pedoni e gli aliscafi ma anche la possibilità di introdurre il Daspo. Fra le richieste del sindaco anche altre due corse fra la Calabria e la Sicilia, una la mattina e una la sera: qualche giorno fa, il presidente della Regione Nello Musumeci aveva bocciato l’idea di maggiori corse. Correttamente, De Luca spiega che la registrazione nella banca dati potrebbe evitare il doppio (e inutile) controllo all’imbarco a Villa e allo sbarco a Messina e viceversa, in maniera da liberare risorse umane per destinarle ad altro di più utile

La diretta, culminata con il controllo di una nave giunta al porto intorno alle 22:30, è iniziata con un lunghissimo excursus sulle varie tappe della vicenda (con particolare riferimento agli attraversamenti del 22 e del 23 marzo) ed è proseguita poi con l’attacco frontale al Governatore Musumeci, senza dimenticare i vari riferimenti agli sciatori di Madonna di Campiglio, al caso della Renault 4 (smentito in più sedi) e al numero dei tamponi effettuati a Messina (anche questi, dati smentiti). Un interminabile “one man show, sulla scia dei comizi in piazza, caratterizzato da toni accesissimi, urla, un tripudio di “cazzo”, “vaffanculo” e “calci in culo” e persino le imitazioni di Benito Mussolini e Giuseppe Conte.

Nel mirino del sindaco, in particolare, è il presidente della Regione Musumeci, accusato di non essere nelle condizioni di comunicare ai siciliani chi fa il suo approdo nell’isola: “Pensava di risolvere il problema con 4 uomini della Forestale. Qua si sta ammazzando la gente”. “Ha buttato acqua sul fuoco e la gente giustamente lo ha messo in croce”; “Mi sono stancato anche di lei, e glielo dico in diretta mondiale”.

Non mancano, come di consueto, gli attacchi al Governo: “Quattro principianti allo sbaraglio”; “Il messaggio che deve passare è che il virus ammazzi questa malapolitica”; “Vi state dimostrando inadeguati e i vostri comportamenti rasentano il crimine di Stato”; “Governo ladro, vi sta prendendo per il culo. Li avete rapinati con i soldi delle bollette” e via di questo passo.

Spazio anche alla polemica con il Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, spiegando che comportamenti del Governo sullo Stretto di Messina (che lui definisce “crimini di Stato”) saranno la sua arringa difensiva in tribunale (anche se De Luca è stato denunciato per vilipendio alla Repubblica per i toni utilizzati e gli insulti).

Subscribe
Notify of
guest

2 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Messy
Messy
4 Aprile 2020 23:40

Assurdo..semplicemente assurdo!!! Come ci siamo ridotti

Giancarlo
Giancarlo
6 Aprile 2020 13:46

Si, l’esercito dei selfie… O dei servi?