MESSINA. Per conformarsi alla Riforma del Terzo Settore, nei giorni scorsi la Fondazione di Comunità di Messina ha cambiato statuto, e da O.n.l.u.s. si è trasformata in Ente Filantropico. Un cambio utile anche ad attuare al meglio il nuovo Piano Strategico dell’organizzazione. Con l’occasione ha modificato il nome, ed è diventata Fondazione delle Comunità del Mediterraneo Sostenibili e Solidali per l’Inclusione e l’Accoglienza, il cui acronimo è Fondazione Messina. 

Alla luce del cambio di statuto e delle pari opportunità di genere e generazionali sancite dallo stesso come criteri di nomina, la Fondazione ha nominato tutti i suoi organi di governo. Segretario Generale è divenuto il quarantenne Giacomo Pinaffo, già project manager dell’organizzazione, Gaetano Giunta ha assunto il ruolo di responsabile dello sviluppo del Piano Strategico e del networking locale, nazionale e internazionale, alla Presidenza del Consiglio si è confermata Giuseppa Sindoni, presidente di EcosMed, la Vicepresidenza è andata a Tiziana Morina, coordinatrice amministrativa della MECC S.C. Impresa Sociale. Pasquale Monteleone, responsabile amministrativo della Fondazione Horcynus Orca, è stato nominato Vicesegretario Generale e Gaspare Motta, direttore del DSM dell’Asp di Messina presidente ad interim del Comitato dei Garanti. 

«La Fondazione nel corso degli anni è cresciuta notevolmente, ed è arrivato il momento di adeguarne di conseguenza la struttura e l’organizzazione, per assicurare un pieno allineamento rispetto all’evoluzione delle attività. Come Segretario Generale avrò modo nei prossimi mesi di continuare a seguire questo processo, per raggiungere la configurazione ottimale», ha dichiarato Giacomo Pinaffo, neo-Segretario Generale della Fondazione Messina. 

«La Fondazione rappresenta sempre più uno strumento di infrastrutturazione economica di differenti periferie geografiche ed esistenziali dei sud del Mondo, a partire dall’Area Metropolitana di Messina», ha sottolineato Gaetano Giunta, responsabile dello sviluppo del Piano Strategico e del networking locale, nazionale e internazionale. «Essa è coerentemente articolata in un cluster di fondi territoriali e d’ambito che nascono per gemmazione attraverso processi “evolutivi”». E ha aggiunto: «Con le sue attività intende promuovere sviluppo umano sostenibile supportando sui territori la nascita e l’evoluzione di sistemi socio-economici fra loro interconnessi in Distretti Sociali Evoluti, sul modello di quanto sperimentato a Messina nei primi anni di vita della Fondazione stessa». 

Contro le diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento

Col nuovo statuto la Fondazione Messina rimane un’organizzazione senza scopo di lucro e persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo sviluppo e il sostegno, sui territori in cui opera, di politiche sistemiche di sviluppo capaci di contrastare le diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento e i processi di mutamento climatico. 

Le sue politiche sono esplicitamente ispirate al Capability Approach di Amartya Sen, alle teorie della complessità e sono orientate alla creazione di sistemi territoriali e socioeconomici sostenibili e di qualità, interconnessi con processi “giusti” di transizione ecologica e capaci di generare alternative sulle principali aree dei funzionamenti umani. Ma sono anche rivolte alla riformulazione dei sistemi di welfare locali, in una logica di welfare di comunità e di welfare mix. Gli approcci proposti ruotano attorno allo sviluppo di progetti personalizzati e comunitari di mediazione socio-cognitiva e di “cura” che facilitino la possibilità che persone in condizione di fragilità sociale e sanitaria o di deprivazione materiale e culturale possano cogliere, ri-conoscere e valorizzare le nuove opportunità generate dalle azioni di sistema, scegliendo quelle più funzionali a vivere la vita “desiderata”, trasformando così le nuove opportunità in libertà sostanziali. Le policy della Fondazione puntano inoltre alla creazione di connessioni fra i sistemi territoriali garantendo coesione e apertura, scambi di saperi, tecnologie, risorse umane ed economiche, nella convinzione che solo in sistemi aperti possano essere indotte “transizioni di fase” verso una maggiore giustizia ambientale e sociale.

Le altre nomine

Con la modifica statutaria sono stati inoltre nominati 15 consiglieri, il comitato dei garanti e il comitato scientifico della Fondazione Messina. Di seguito i nomi. 

I 15 consiglieri

Giuseppa Sindoni, architetto e Presidente di EcosMed soc. coop. Soc.; Tiziana Morina, internazionalista, coordinatrice amministrativa della MECC S.C. Impresa Sociale; Antonino Giordano, vice Presidente del Consorzio Sol.E.; Francesco Marsico, Caritas Italiana; Domenico Marino, economista e professore associato dell’Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria; Antonio D’Alessandro, Parsec Consortium; Francesco Oliveri, Matematico, professore ordinario dell’Università degli Studi di Messina e Fondazione Horcynus Orca; Davide Blandina, Presidente Giovani imprenditori Sicindustria Messina; Sergio Conti Nibali, Associazione Culturale Pediatri; Ignazio Lembo, Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi; un rappresentante di Banca Popolare Etica, che sarà indicato dalla Presidente dopo l’iter interno di consultazione negli organi della Banca; Luigi Martignetti, Segretario Generale della Rete Europea delle Città e Regioni per l’Economia Sociale REVES; Francesca Mereta, Coordinatrice della comunicazione esterna di Assifero; un rappresentante della Federazione Europea delle Banche Etiche ed Alternative (FEBEA), che sarà indicato dal Presidente dopo l’iter interno di consultazione negli organi della Federazione; Simona Fiscella, consigliera comunale.

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