MESSINA. “La dipendenza dai social media”  e i rischi legati alla navigazione indiscriminata e superficiale nel web. È il tema della conferenza tematica cui hanno partecipato, in modalità telematica, nel pomeriggio del 15 e del 16 Aprile, gli alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “Boer – Verona Trento”.

Nel corso del dibattito il Dirigente Scolastico Santi Longo è intervenuto sull’urgenza di promuovere fra i più giovani una “media – education”, necessaria per fornire ai ragazzi tutti gli strumenti idonei a comprendere le dinamiche offerte dall’utilizzo del digitale, affinché sappiano rielaborarle in modo autonomo e critico. L’incontro, coordinato dalla professoressa Giusy Speranza, docente vicaria del Dirigente Scolastico ed animatrice digitale dell’Istituto, e moderato dalle docenti Antonella Colosi, funzione strumentale dell’area sostegno agli studenti e prevenzione del disagio, e Antonella Prestamburgo, referente di educazione civica e legalità, ha visto la partecipazione della dottoressa Marinella Ruggeri, neurologa, psicoterapeuta e sessuologa, rappresentante del consultorio AIED, sezione di Messina, con il quale l’Istituto “Boer – Verona Trento” ha consolidato, negli anni, una proficua ed importante collaborazione.
Ad aprire i lavori è stata Antonella Colosi, che ha evidenziato come nell’attuale periodo storico, nel quale la rete costituisce per molti giovani un anestetico sociale in cui rifugiarsi, l’istituzione scolastica ha il dovere di configurarsi come presidio sociale, promuovendo la diffusione di buone prassi ed educando i giovani discenti a riappropriarsi del proprio “tempo” al fine costruire il futuro vivendo intensamente il “qui e l’ora”.
Dopo l’intervento di Antonella Prestamburgo, che si è soffermata sui contenuti tratti dal libro “Metti via quel cellulare” di A. Cazzullo e ha evidenziato il valore assunto dall’educazione all’utilizzo consapevole della rete il cui impiego va calibrato con moderazione e responsabilità.
Marinella Ruggeri, relatrice dell’incontro, ha illustrato quindi alla platea virtuale dei giovani ascoltatori i diversi rischi correlati al fenomeno della dipendenza dai social network, dallo smartphone e dal web, “dipendenze che causano dei veri e propri danni neurologici provocando comportamenti compulsivi, stress, carving, pensieri pervasivi, significativi disagi di natura relazionale e danni progressivi e continui alle funzioni del cervello”. La docente ha evidenziato come secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza un ragazzo su dieci, di età compresa tra gli 11 ed i 13 anni subisce cyber – bullismo e secondo il Rapporto Censis il 52,7% dei giovani tra gli 11 ed i 17 anni sono sottoposti ad offese e violenze da parte di coetanei; in questo contesto sociale si colloca l’importanza della “media education” per avviare la generazione dei nativi digitali all’uso responsabile del web.

Gli studenti della scuola secondaria coinvolti nella conferenza tematica hanno attivamente partecipato al dibattito, contribuendo a chiarire il ruolo della componente genitoriale in merito alla gestione di varie applicazioni di controllo finalizzate al monitoraggio della “vita multimediale” dei propri figli ed il valore assunto dalla “privacy” che tutela la vita nel grande mondo del web.

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