MESSINA. Si dimette il presidente della Ngi Sergio La Cava, coinvolto nell’inchiesta “Mare Monstrum” con l’accusa di aver coinvolto un carabiniere in un’attività di dossieraggio per screditare il gruppo Liberty Lines, in cambio dell’assunzione presso il gruppo Franza della figlia del militare. Lo comunica Caronte & Tourist in una nota.

Mai come in quest’occasione – si legge nel comunicato – per il gruppo Caronte & Tourist l’auspicio che la giustizia faccia il suo corso presto e bene è tutt’altro che rituale e formale. Proprio il rispetto per la magistratura inquirente e la fiducia in quella giudicante suggeriscono tuttavia qualche precisazione, basata su ciò che generosamente la stampa ha fatto conoscere dell’ordinanza.  Sembrerebbe infatti emergere – dalle conversazioni intercettate e dalla ricostruzione che ne è conseguita – un rapporto tra i vertici di C&T e quelli di Liberty Lines, e in particolare tra Vincenzo Franza e Ettore Morace, di concorrenza feroce e astiosa. Chi conosce la storia personale e professionale dei due imprenditori e delle loro famiglie – prosegue la nota – sa bene, invece, che una tale concorrenza non ha alcun motivo di essere, trattandosi di una ultraventennale relazione di amicizia, di stima e rispetto reciproci nata ai tempi del salvataggio della Rodriquez negli anni ’90 e consolidata con l’acquisizione congiunta di Siremar nel 2014, ferme restando le legittime e naturali – più o meno contingenti – diversità di strategie imprenditoriali dettate dalla differenza dei rispettivi business (è noto che i Morace si occupano prevalentemente di trasporto passeggeri su aliscafi, i Franza di traghettamento di autoveicoli con navi). Ne consegue che quanto poi ricostruito in termini di “dossieraggio” – ove mai dovesse accertarsene la veridicità – sarebbe esclusivamente conseguenza di comportamenti dettati da ragioni personali tenuti peraltro da un terzo che, pur se socio storico della Caronte & Tourist, ha una storia imprenditoriale anche autonoma, caratterizzata – legittimamente quanto ovviamente – da ampi margini di autodeterminazione professionale e personale. In questo senso il gruppo C&T non può che prendere atto – con rammarico – della decisione di Sergio La Cava di dimettersi dalle cariche sociali in atto detenute, comprendendone le esigenze difensive, nella certezza che un gesto siffatto contribuirà a chiarire al meglio la sua posizione riguardo agli addebiti mossigli”.

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